giovedì 13 ottobre 2016

Ogni giorno, facendo finta di niente.

Ogni giorno la città si sveglia e riprende i suoi riti insensati, schiacciata da un conformismo da sopravvivenza, nel quale le preferenze individuali sono ignorate ed ogni aspettativa soggettiva, che non sia inquadrata nel regime, negata all'origine. Spostarsi in automobile, anche se per necessità da sopraggiunti limiti deambulatori, non ancora riconosciuta come invalidità, è economicamente penalizzante: una schiera di vigili con telecamera, motorizzati e una legione di coadiuvanti, a piedi, concorrono al loro salario budgerizzato, per il quale competono, casomai in aggiunta e in sincrono, con le telecamere fisse, presenti quasi ovunque. Insieme a loro, scarpinano promotori finanziari e immobiliari, che si portano sui luoghi di convegno concordati in motociclo o direttamente molestano vecchi stupiti e massaie nervose sull'uscio di casa loro, soprattutto se restituite ad un non amato ruolo domestico dalla disoccupazione intermittente. "Vu' cumprà? o vu' vender?, in giacca e cravatta rigorosamente funerarie. Che ti compri, se non vendi? Pare che, di casella in casella dell'elusione e dell'evasione domestica, siano arrivati a concentrare il prossimo assalto ai forzieri degli occultatori, costituito dalle cassette di sicurezza bancarie, zeppe di fogli da 500: è prevedibile un trasporto in altre ridotte, con il rischio di essere spogliati lungo il percorso. Non si sa come, ma i ladri professionisti sono sempre informati sui trasporti anomali, su gomma, rotaia o "pedibus calcantibus". Lo Stato, sempre più non curante e autoritario, insagomato in Matteo Renzie, ha scatenato tutti i suoi funzionari - anche quelli che godono di una formale autonomia assoluta - sulle tracce dei soldi nascosti o intestati a prestanome; è il caso del ricarcerato Fabrizio Corona, attenzionato addirittura dalla struttura antimafia della Procura di Milano, nella persona di Ilda Boccassini, per recuperare al fisco i presunti milioni di euro che il fotografo ha estorto ai Vip per non sputtanarli. A sentire le cronache, una cifra esorbitante, intestata all'ultima fiamma del paparazzo, oltre i confini nazionali. In carcere anche lei, come durante Tangentopoli, per indurla a parlare. Tutti e due sorvegliati a vista, perché non si suicidino. Inquisitori moderni, inquisitori di sempre. Il fascino del fotografo si è costruito nel tempo anche attraverso le potenzialità pubblicitarie che era in grado di fornire alle sue rappresentate, conducendole ad una, per quanto contraddittoria celebrità. Con Belen Rodriguez, è stato sinaptico l'humus seduttivo reciproco. Dove non è scattato, soprattutto nei confronti della parte ricca delle coppie rivelate al mercato, il ricatto ha sempre sortito effetti, fino a quando, a differenza degli ingenui e poveri fotografi della "dolce vita" in bianco e nero, che, per pochi soldi guadagnati con le riviste popolari, si prendevano spesso gragnuole di cazzotti e calci, qualcosa di un sistema ricattatorio sistematico, ma omertoso, è trapelato ed ha scatenato orde di segugi a caccia di soggetti minimi. In altri tempi: "de minimis non curat Praetor", ma non erano, evidentemente, tempi d'accatto e d'accattoni con rapida lievitazione dei conti criptati. Ogni ora, il peso della burocrazia, in atto e potenziale, si fa snervante, dietro ogni atto si cela una sanzione, ogni equivoco può rovinarti, in un contesto profondamente degradato, sotto l'egida di un potere immiserito. Alla Bolognina, di diciotto mesi in diciotto mesi proseguono gli sgomberi di interi palazzi abitati da poveri assoluti, che convivono, prolificano e si adattano sotto un tetto, senza altri confort, adagiandosi sul nulla prospettico. Ogni volta - come per i camorristi ed i mafiosi - chiusura del traffico, dell'accesso alla ferrovia celere, delle condotte idriche ed elettriche alle prime luci dell'alba, incursioni lungo le scale, superando barriere umane costituite anche da bambini, frapposti allo sgombero; strattonamenti, percosse e "sistemazione" in strada, in attesa della prossima occupazione. La Bolognina, quartiere operaio edificato dal fascismo e poi evolutosi nei decenni successivi, fino ad uno status urbano dignitoso ed ben servito, sta regredendo rapidissimamente a "énclave" dello spaccio e della violenza di strada, sia criminale, sia istituzioanle e testimonia della rapida regressione della civiltà contingente. I mendicanti di mestiere, ogni anno, nelle stesse date, cambiano interpreti; anche loro sono selezionati all'alba e smistati, ma, se erano slavi lo scorso anno e di età matura, sono giovani e neri per questa rappresentazione prenatalizia. Alla fermata dell'autobus sale con la carrozzina e il suo bambino, una signora di colore; si sistema nel corridoio e le viene ceduto l'ambito previsto per i neonati e gli inavlidi, in carrozzina o in sedia a rotelle. Da un passeggero seduto al finestrino cominciano a levarsi considerazioni sconnesse sulla possibilità di portarsi il bambino in braccio, anzichè "molestare" i passeggeri con strumenti ingombranti. Segue una replica: "faccio fatica." Potevi restartene in Africa. Io qui lavoro. Ma non paghi le tasse. Io pago le tasse. Non è vero, io non ero razzista, siete voi che mi avete fatto diventare razzista, perché ci portate via il lavoro, ostacolate i nostri figli. Stronzo! No, stronza sei tu, scema! Contumelie incomprensibili. Scimmia! Il bambino vede l'alterazione della madre e si mette a piangere; prima di sollevarlo fa in tempo ad allngare una mano verso l'avversario. Due suore si affrettano a scendere alla fermta e se la filano. A quella successiva fa lo stesso una signora contrariata che, a sua volta, non vuole essere coinvolta in testimonianze, indispettita perché non era ancora arrivata a destinazione. Il conducente che aveva fatto finta di niente fino ad allora, chiede, interfono in mano, se deve chiamare i carabinieri. Tutti s'infrattano, solo i due competitori continuano a misurarsi, dimostrando una buona conoscenza gergale. La contesa politica è, infine, fatta di elusioni contenutistiche e di aggressioni dirette, non ancora ai livelli della macelleria morale americana, ma sui canoni del "dispitto" da sacrestia o da cortile, in una polverizzazione pulviscolare di contenuti, adatti ad una platea da commedia dell'arte.

Nessun commento:

Posta un commento

Sono graditi i tuoi commenti