giovedì 30 giugno 2016

Risalite dai...Fondi.

Jean Pierre Mustier è il nuovo amministratore delegato di Unicredit. Il prossimo 12 luglio, Mustier prenderà il posto lasciato libero da Federico Ghizzoni,succedendogli, dopo che, nel 2011 era stato nominato proprio dall'uscente a capo dell'Investment banking di Unicredit, nonostante fosse stato coinvolto, ma poi assolto, dall'accusa di essere il promotore occulto di un certo Kerviel che operava apparentemente con totale autonomia ( ma io non ci credo ) in Borsa e che coinvolse la Socgen-Societé Generale in una sanzione per insider-trading e la portò per qualche tempo sull'orlo del collasso. Il nuovo amministratore delegato era il responsabile della sezione di Kerviel e doveva controllarlo al pari di tutta l'attività del gruppo strategico a lui affidato. Non lo fece e non pagò pegno. Dichiarò semplicemente di essere stato all'oscuro di tutto. Cacciato da Sogen fu prontamente recuperato, in uno dei templi della finanza massonica, da Federico Ghizzoni dal quale, emendato, passò nel 2015 al Fondo private francese Tikehau. Eccolo, dopo poco più di un anno al vertice della banca che a breve internazionalizzerà definitivamente la sua attività, lasciando sul nostro territorio solo una Direzione nazionale Italia, come tante altre e senza che sia, nell'ambito del Gruppo, la principale. Insieme a Ghizzoni, dopo il 12 Luglio, cadrà tutta la "sua" prima fila e si dovranno valutare gli equilibri, di chiara impronta globalista, di Unicredit con i sui 1.700.000 addetti. Sarà curioso constatare chi sarà il prossimo Country manager per il nostro Paese. La spericolata vicenda finanziaria di Jean Pierre Mustier non si esaurisce nell'incidente di Socgen, è una sua consolidata caratteristica di predatore dei mercati che non si stanca mai ma, qualche volta, ben coperto, stecca, si immerge e riemerge bello e trionfante come prima. Ma questa volta la "resurrezione" è più intrigante e più perigliosa: l'A.D. scaturisce da quei Fondi, dissimulatori ed anonimi, di cui solo gli inziati conoscono la variabile composizione e che possono assicurare la gestione del Welfare interaziendale e, nel prossimo futuro, quello delle nazioni e che già si esecita, in Unicredit e in Banca Intesa, nel salario compensato..da quindici giorni di ferie in più e dall'anno sabbatico, passando per i centri-benessere, oltre che al finanziamento degli esodi del personale, le cui lettere di dimissioni sono gestite, in via telematica, dalle Segreteria territoriali dei sindacati. Ma di questo si occuperanno dirigenti e quadri di rango inferiore: Mustier si dedicherà alla gestione delle poste creative dei derivati parcheggiati quà e là e dei quali non si può dar notizia a un non iniziato, che potrebbe mettersi in testa di agire per vie diritte e all'implementazione dei capitali per gestire la finanza da servizi sostitutiva, non concepita solo i termini di spesa, che gli Stati hanno intenzione di abbandonare definitivamente. Casomai si terrà i capitali e erogherà le pensioni parsimoniosamente. Ma, se qualche Fondo pittorescamente denominato, prenderà l'iniziativa di "salvare" e rilevare le numerose banche in crisi o in difficoltà, come tale e non come banca, che non potrebbe farlo, potrà licenziare a man bassa, riportando nell'alveo delle maggiori banche, da cui sono eterodiretti, le smagrite, ma di nuovo reddituali aziendine bancarie, spolpate quasi sempre dal clientelismo e dalle ruberie. Fermiamoci qui, per ora. Non mancherà occasione di ritornarci, se possibile, smascherando le fanfaronate della pubblicità - fateci caso, sempre più uniforme - delle istituzioni private capaci di affermarsi o di mischiarsi..alla felicità generale, mentre - lo sanno anche i sassi - il loro scopo è esclusivamete la creazione di reddito, per loro.

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