mercoledì 15 giugno 2016

La stabilità al ribasso.

Non ci sono parole per commentare la sfacciataggine del governicchio non eletto: senza vergogna e in spregio all'intelligenza comune, ha proposto un'uscita indebitata dal mondo del lavoro e offerto un'occasione di investimento a banche ed assicurazioni. Dai prestiti per i pensionati, alla pensione in prestito. Il tutto per mantenere stabile un progetto che vede nelle pensioni un onere temporalemnte indefinito, stante la maggior attitudine a sopravvivere degli italiani. In Francia, solo dopo l'ultima manifestazione di protesta, con la quale la C.G.T. ha cercato di prendere la guida del movimento e, nello stesso tempo, ha strizzato l'occhio al governo, quest'ultimo ha subito approfittato della situazione creata ad arte, affidando al primo ministro facili profezie generazionali circa la durata del terrorismo, per "giustificare" una selezione delle manifestazioni future, in maniera da renderle inoffensive. Adesso, la base dei movimenti dovrà, a sua volta, affinare la qualità della sua protesta, guardarsi dall'invadenza degli screditati sindacati e giocare di conserva con il mondo della cultura che, fin dall'inizio, lo ha appoggiato, chiudendo teatri e revocando convegni, in coincidenza con le prime proteste contro una legge offensiva, esplicitamente offensiva e non una semplice presa per i fondelli come quella italiana in materia di previdenza. La stabilizzazione al ribasso si sviluppa sulla direttrice della facilitazione coordinata degli affari finanziari d'accatto di questi tempi e del debito come condizione di una confermata servitù.

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