giovedì 23 giugno 2016

Chi rappresentava Virgina Raggi con la sua fascia tricolore?

Il nuovo Sindaco di Roma, Virginia Raggi, appena insediatasi, ha privilegiato l'aspetto formale della sua carica e, con la fascia tricolore, ha partecipato ad una riunione giubilare per gli operatori pubblici, politici ed amministrativi, della pontificia Accademia. Ha reso omaggio ed ha preso parte per la prima volta ad uno dei più potenti convegni della sua città, sfuggente per mille rivoli e, in particolare, alla corte della Chiesa universale, ma soprattutto influentemente locale. Si dirà che è stato un atto dovuto, che si è trattato di normale galateo istituzionale e, probabilmente, la Raggi si è pienamente identificata con questi riti, dai quali ha però subito una evidente ripulsa da parte dell'apparato politico al potere, in carica per cooptazione. Ha fatto male ad andarci e non dovrebbe farsi illusioni sull'accoglienza del pampa-Papa, dal quale si recherà presto, come fanno i neo capi di governo con il presidente degli Stati Uniti. Sarà proprio questo magma multiforme, intercorrelato a stritolarla se non addiverrà a miti consigli e, soprattutto, se si opporrà alle loro trame strettamente interconnesse, come sembra fare con piglio deciso la sua collega di Torino. Il Movimento 5 Stelle è borghese e presto sarà elitario e, soprattutto a Roma tenderà a farsi "riconoscere" dai poteri mellifui, forti ma inutili, che sostanziano la vita amministrativa e assai poco industriale della capitale. Ne sa qualcosa la Bonino che fu sopravanzata, in Regione Lazio, da una "sfascista" e cafona sindacalista dell'UGL. La Raggi, nel suo primo atto ha dimostrato di "sentire" intimamente il costume dei suoi elettori romani e, sapendo e forse non volendo rappresentarli in maniera empirica e agnostica, senza guardare in faccia a nessuno, ha preferito farsi ignorare in maniera ostentata da una Maria Elena Boschi qualsiasi, ma "riformatrice" della Costituzione sotto dettatura e da una tal Madia che faceva l'impiegata presso lo Studio Gnudi di Bologna e che rappresenta l'antenna incompetente degli interessi assai più larghi del perimetro bolognese che lo Studio commerciale rappresenta. Ben le sta, anche se dubito che, a Roma almeno, la neo Sindaco abbia la personalità per modificare i suoi comportamenti. Se così non fosse, me ne feliciterei. Purtroppo, la Raggi non mostra di voler rappresentare la Roma ideale che qualcuno vagheggiava che l'avesse eletta. Conosce bene il basamento di costume dei suoi elettori. Nel convivio misericordioso di ieri pomeriggio, c'erano ladri e lenoni e lei, con la fascia tricolore a rappresentarli. O, invece, voleva rappresentare il popolo, istituzionalmente? Ma è proprio nelle istituzioni romane che si annida la mafia più sordida. Una romana lo dovrebbe sapere.

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