mercoledì 29 giugno 2016

Navigazione senza bussola e senza carburante.

Il Sindaco rieletto di Bologna, Virginio Merola, ha deciso di non confermare nella carica di assessore al traffico il suo pupillo della giunta uscente, il giovanissimo e utopista Colombo. Poco prima del ballottaggio aveva, da un lato affermato che, sul traffico, il governo cittadino aveva sbagliato ( e questo valeva già una sconfessione ), dall'altro che l'assessore Colombo sarebbe stato confermato, senza dire con quale portafoglio. Bilanciava così due incongruenze: la prima lo riguardava, perchè aveva sempre protetto il pasticcione e lo aveva anzi incoraggiato a proseguire la sua opera di velocipedizzazione della città; la seconda perché, proprio per le iniziative creative dell'allora studente universitario, aveva rischiato la poltrona. Nel primo caso aveva dovuto accontentare un alleato dell'ultimo momento: SEL e il suo candidato, adesso doveva contemperare un accantonamento e la potenziale perdita di un alleato con le violente contestazioni all'interno del suo partito, che lo coinvolgavano al traino dello sprovveduto Colombo. Evidentemente, un gioco di copertura ha dato esiti pericolosi. Vedremo se il Colombo, uscito dalla porta, rientrerà dalla finestra. Il traffico è stato assunto ad interim dal Sindaco stesso, anche nell'ottica della città metropolitana, lungo le vie della quale non si può pensare di arrancare solo in bicicletta e che sono ancora allo stato primordiale, prive di collegamenti veloci, indispensabili per il decentramento ed il lavoro. Insomma, la giunta che si insedierà ai primi di Luglio, senza un soldo, tranne un trasferimento di qualche centinanio di migliaia di euro dal governo centrale, dovrà metter mano ai collegamenti e cercare di mantenere un barlume di servizi sociali( soprattutto gli asili-nido e l'edilizia popolare ) ricorrendo ai finanziamenti impropri e fonte di difficoltà delle cooperative, che sono costrette ad alzare i prezzi al consumo in misura non concorrenziale con la distribuzione di destra: la Esselunga, limitata solo dalle concessioni all'insediamento con il contagocce. Dovrà giocarsela, insomma, cercando il consolidamento della sua base tradizionale, senza incursioni che non siano attentamente monitorate sul terreno scivoloso nel quale gli elementi del consenso sono contendibili, anche a livello popolare, dalla destra, una destra leghista, sia pur inteferita da altri contributi che credo si svilupperanno durante il prossimo mandato, coniugando estremismo populista e popolarissime clientele, affidate in gestione, da Pierferdinado Casini, all'ex leghista Manes Bernardini, in un contesto di scollamento dei riferimenti che potrebbe inclinare la prua della non manotenuta imbarcazione di una sinistra non riconoscibile.

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