domenica 5 giugno 2016

Chissà se il vento soffia ancora?

La Francia è violentemente scossa dalla opposizione resistente alla Loi Travail, la legge fotocopia del Job's Act e di tutte le leggi imposte dalle commissioni dell'Unione europea, a quasi tutti i membri, tranne che alla Germania, ai Paesi Bassi ed ai membri del nord europa. Ma in Francia non sta passando; il tempo non sembra affievolire la resistenza. Ci si è messa anche la Senna, che non restituisce più le teste della nobiltà decapitata, ma ha inondato Parigi. Le improvvide guerre neo-coloniali di un ridicolo Presidente socialista, le hanno attirato la reazione degli arabi, silenti per molte generazioni, eppur residenti nel suo territorio e fra pochi giorni inizieranno, in stato d'assedio, i campionati europei di pallone. Le norme anti-terrorismo, utilizzate per reprimere le proteste, non sono state sufficienti: la messa a reddito concorrenziale dei diritti dei lavoratori non passa. E' la prima volta in assoluto che questo avviene nell'europa neo-gulglielmina. I Paesi che non hanno conosciuto l'illuminismo o, come l'Inghilterra, solo l'empirismo proprietario, privi dell'argine comunista, una "ecclesia" anch'esso, nel quale però si ritrovavano le masse operaie, ora disperse, non hanno battuto ciglio o, se l'hanno fatto, sono stati repentinamente traditi dal formalismo elettorale e legalitario in cui si erano illusi di rifugiarsi. La figuraccia di Francois Hollande provocherà alle prossime elezioni la vittoria della destra? Poco importerà se il movimento dei lavoratori-contestatori si rafforzerà e si organizzerà. E' normale e produttivo di risultati per i lavoratori che la destra governi, che la sinistra, per governare, non ne assuma le caratteristiche, che destra e sinistra si fronteggino, senza "larghe intese". Chissà se il vento soffia ancora?

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