mercoledì 15 giugno 2016

La prassi e il suo rovescio.

La banale azione del governo e, per suo conto, delle amministrazioni locali, nel licenziare i "furbetti del cartellino", dopo averli tollerati per decenni, ha il sapore della parata per i gonzi. Soprattutto cerca di alimentare l'invidia giustizialista delle plebi, sempre più frustrate e "consolate" con il sacrificio propagandato di gente che era abituata a timbrare e poi andare in vacanza, con la piena complictà di coloro che adesso, senza preavviso, li licenziano. Il moralismo italiota è di pura facciata: l'Italia non è cambiata e non cambierà, si da solo luogo alla caccia all'assenteista, utilizzando le registrazioni di quelle medesime telecamere la cui documentazione veniva in passato ignorata e distrutta..come le registrazioni del Presidente della Repubblica al telefono con l'ex ministro della giustizia Mancino, nelle indagini sulla mafia. Per certuni, la prassi non cambia mai. Non voglio dire che certi comportamenti siano incensurabili, dico soltanto che la improvvisa rigidità sa di ipocrisia e di strumentalità; colpisce solo i più rozzi ed ingenui fra i tanti fannulloni e profittatori storici della nostr pubblica amministrazione e costituisce solo un pretesto di snellimento degli organici, sostanzialmente un minor onere attinto, a colpo sicuro, dove si sapeva di poter fare buona pesca.

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