martedì 10 novembre 2015

Particelle inutili del globalismo.

Mentre il vento mefitico della finanza continua ad imperversare, si conretizzano i tentativi di separazione delle entità statuali compendiate in un regno. E' stato il caso della fallita - per molto poco - repubblica scozzese, sarà il caso, a breve, della Catalogna, sempre più insofferente della corona unitaria ed ansiosa di coglierne la debolezza per affrancarsene. Mentre per la Scozia si potevano intravedere i caratteri della regione favorita che voleva liberarsi dei gravami del resto del Regno unito, per la Catalogna non si constatano le medesime potenzialità, anzi, lo scorso hanno aveva un bilancio da default. Ciò non di meno, i nazionalisti catalani hanno avviato, dal loro Parlamento, le pratiche di divorzio dalla Castiglia. Gli scozzesi potrebbero restare nel Commonwealth, ma non se ne peritano: troppo simile sarebbe la loro futura condizione a quella delle nazioni post-coloniali e, in quanto zona ricca dell'isola, non ne vedono l'utilità. I catalani, come i galiziani o i baschi, si sentono nazione e parlano lingue originate da ceppi autonomi e interpolate da altri idiomi, ciascuno apportato da specifici avvenimenti storici. La monarchia, che è succeduta al franchismo per mantenere unita la Spagna, è di nuovo, localmente contestata, ma anziché uno Stato collettivista, si desidera affermare la propria autonomia ed identità, disgregando l'organizzazione statuale. I piccoli nazionalismi, veicolati in gran parte da capitali stranieri o da interessi demandati a forzieri esteri, sostituscono nelle mene delle élites economiche, il fascismo classista e censitario, ammansito dalla Chiesa cattolica, che oggi non serve più. Gli appetiti dominanti si coagulano intorno ai conati populistici più velleitari e li cavalcano per sedimentare in un nuovo coagulo la loro bulimia. L'Imperium russo, ha già sopito, ma non estinto, il revanscismo islamico dei ceceni; anche su quella mattanza reciproca si è consolidato il potere di Vladimir Putin. Il continente russo non contempla, non conosce il principio dell'auto determinazione, a prescindere dalla sua recente esperienza sovietica. Era già così in epoca zarista, è così con il contributo ideologico della Chiesa di Stato ortodossa, è nella mentalità di quelle genti "barbare" con l'eccezione storica, ancora non ripristinata, di ristrette élites, mentre, per tutti gli altri, i principi empirici o illuministi sono un'incomprensibile dispersione intellettuale. Ma i piccoli popoli sono portati, per forza di cose e di realtà, ad occuparsi solo del loro orticello, a non prevedere in termini complessivi il futuro, ad essere deboli, individualmente e per eccessivo, particolaristico frazionamento e quindi perdenti lungo il "panta rei", senza significato finalistico, della storia.

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