giovedì 19 novembre 2015

L'ignoranza non riconosciuta.

Preceduti da un cane addestrato, una femmina di nome Diesel, i corpi speciali hano fatto irruzione in un appartamento in subaffitto di Saint Denis, descritta come una città di 110.000 abitanti. Saint Denis si trova al termine di un'interminabile strada, che all'inizio è una stradicciola che si allunga, partendo dal Boulevard des Italiens verso la sterminata banlieu parigina, dove dimorano tutti i reietti, la "feccia" della Ville Lumière. Dopo trenta chilometri, lungo un camminamento, all'inizio del quale le prostitute si appoggiano ai due lati di un viottolo angusto, alle vetrine luminose dei sex shop, a sfiorare i viandanti ( sono etere giovani, spesso alte, belle e, presumibilmente, costose, selezionate per il "Centro" ) si arriva nell'acquartieramento di Saint Denis. Lì, con sublime efficienza, le teste di cuoio, si sono fatte precedere da Diesel che è stata sacrificata - non è chiaro se da una raffica di mitra o dalla deflagrazione di una donna kamikaze - ed ora è rimpianta come e più di un essere umano e addirittura candidata ad un'onorificenza alla memoria. Quella che hanno evitato i suoi addestratori. Il suo dio che l'ha educata, ingannata e perduta. Lo scopo a cui si è prestata non era il suo. La Francia ha imitato la dichiarazion di guerra al terrorismo di George W Bush; lui mirava al petrolio, i francesi a guidare politicamente l'europa, facendosi pagare i conti in sospeso. Conti in sospeso che si moltiplicano ad ogni angolo di strada, fatti di nomadismo "globale", di itineranza della marginalità e dell'esclusione. Difficilmente questo anarchismo romantico approderà all'Islam, come è avvenuto per i neri americani, perché è figlio "degenere" dell'illuminismo, oggetto e strumento di scherno di tutti gli anacronismi, storici, finanziari, culturali, sopravvissuti ed astorici, ospitanti tutti i tecnicismi ignoranti del mondo prevalente, che fanno molto più paura della violenza. Nel frattempo, le libertà vengono messe in sordina, ovviamente per i beneficiari meno organizzati e i soldati della "dea ragione", che mai hanno frequentato e frequenteranno, godono di un momento di onnipotenza distruttiva, in nome di tutt'altro rispetto a quanto proclamato. Un tutt'altro neppure strategicamente definito, ma solo concepito all'occasione come divagazione idealistica e artefazione opportunistica. Il nemico sfuma nei pretesti: non potremmo ergerci a rappresentanti dell'ineffabile, altrimenti.

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