sabato 14 novembre 2015

Il tempo convenzionale nelle azioni degli uomini.

Dopo il decapitatore in streaming, i droni statunitensi che decollano dalla Sicilia, hanno ucciso dall'alto il "presidente" del Califfato siro-iracheno, che non era e non sarà il califfo medesimo, ma il suo Visir sul campo. Costui, sarebbe stato il mandante e l'organizzatore delle stragi al museo tunisino del Bardo, dove morirono anche quattro italiani e dell'irradiazione da pallottole sparate a raffica su una spiaggia internazionale. Continua quotidianamente una guerra di decapitazione all'incontrario dei vertici delle milizie informali, armate dai sauditi ed autoapprovigionantisi attraverso lo sfruttamento delle risorse delle aree interstatali che hanno occupato e che detengono come se fosse il loro Stato. Certamente è la loro base operativa. L'ambiguità dei comportamenti affaristici degli occidentali, il ritorno sotto mentite spoglie del colonialismo francese in medio oriente, si coniuga con l'ambiguità interessata dei sauditi e di altri potentati, annidati negli stessi gangli statali dei Paesi "alleati", verso i quali - dato che occasionalmente combattono con le forze aeronavali straniere, sul campo - si rivolge il tentativo di sovvertimento dei regimi "complici" e l'espropriazione, a favore del califfato, di vasti territori. Palesemente affiancatorio è il lavorio della Turchia, respinta in Europa e desiderosa di accreditarsi come potenza nell'area medio orientale, di inibire ai Curdi ogni ipotesi statuale e di interagire con i gruppi islamisti, ora che Erdogan la sta riprotando con sistematicità, sulle posizioni ideologiche dalle quali Ataturk l'aveva artificialmente sradicata. I miliziani dello Stato islamico, non solo hanno portato - come già Al Qaeda, sul suolo americano - la guerra di popolo, la guerriglia, la partigianeria, dentro il territorio dei loro nemici, di cui conoscono gli "effetti collaterali" quotidiani dei loro raid dall'alto ed ai quali reagiscono ormai sul piano bellico, ma hanno "attivato" la guerra sul suolo da conquistare. Come i nemici colpiti fanno, con altri scopi, con loro. Anche i russi, attivi sulle coste e nei cieli siriani hanno, subito dopo, conosciuto l'abbattimento di un loro velivolo civile, partito e segnalato da quella zona del turismo egiziano dal quale e presso il quale si sono originati - con la compiacenza delle gurdie confinarie poste all'imboccatura del deserto, agguati ed attentati. Buona parte della popolazione araba si sente partecipe della guerra santa e del confronto globale con gli occidentali, sollecitato dai medesimi dopo la fine dell'equilibrio geopolitico, con le loro dissennate azioni di accaparramento e conservazione dello sfruttamento dei pozzi petroliferi, ma anche agito, ormai da decenni, da forti e richhi movimenti di guerriglia, attivi in tutto il mondo. D'altra parte - come già evocato - che cosa sono se non atti di guerra, vili e criminali, i sistematici assassini dei capi dei competitori oscurantisti, ma animati da un "invincibile" spirito religioso? Non si può vantare mitezza quando, con tutte le giustificazioni di questo mondo, si killeriggiano con mezzi tecnologici esorbitanti, i "condottieri dell'Islam", che, a loro volta, reagiscono con l'auto sacrificio suicida o, in crescendo, con i movimenti di popolo nella diaspora, costituiti non solo da recenti immigrati, ma soprattutto da generazioni di figli di immigrati, con l'ausilio di qualche locale o occidentale convertito. Al contempo, si ignorano, l'eliminazione delle antiche comunità cristiane di quelle regioni, gli scempi della memoria storica dell'umanità e la schiavitù, il rapimento, la riduzione a mogli o "etere" per i guerrieri delle donne delle comunità cristiane, in medio oriente come in Nigeria e, come già si fece, nei balcani a parti inverse, ma con l'analogo scopo di epurazione etnica, di distruzione e assorbimento delle culture aliene. L'integrazione, che non sia apparente, si dimostra impossibile e il richiamato sentimento religioso estremamente contagioso. I controlli alle frontiere sono poco utili, il nemico è all'interno, i suoi e non ancora i nostri anticorpi, perchè impegnati in regioni desertiche, si sono attivati e sono all'attacco. Vigeva fino ad ora una sorta di autoconvinzione o di propaganda dissimulatoria, riguardo alla coerenza negli intenti dei combattenti - perché lo sono, secondo tutti i canoni del diritto internazionale, sia pur di fatto - dell'Islam religioso, immodificato ed immodificabile, come - tranne che nelle modalità interpretative del cattolicesimo, in tutte e tre le religioni monoteistiche - nei primi periodi del suo consolidamneto. Oggi apparentemente o nella prassi, siamo tornati indietro di poco meno di millecinquecento anni, ma, in realtà, quell'identità, quel riconoscimento fra di loro e quel sentimento, non si sono mai modificati né sono mai venuti meno.

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