lunedì 2 novembre 2015

Dimissionari e dimissionandi.

Una lobbysta nei gangli della commissione più delicata in Vaticano, già autrice di twitter smentiti su una malattia di Benedetto XVI, "condannato" a morte certa per la fine di due anni fa da un cardinale colombiano in Cina. Una lobbysta giovane, "immacolata", ma laica in un mondo di pressioni indebite, sponsorizzata da chi e per quali scopi e poi perché confermata a contatto con segreti già violati ed importanti? C.V.D., che altro aspettarsi se non una pronta e sfacciata "collaborazione" al termine della quale se ne è tornata a casa mentre il monsignore dell'Opus Dei è rimasto nella cella della gendarmeria pontificia che già vide ospite il segretario Gabriele? A tanti lobbysti, nella Chiesa istituzionale, Francesco I è indigesto e forse, la pubblicità sulle trame sotterranee del rettilario racchiuso dalle mura del Bernini, potrebbe salvargli la vita. Il fervore menzognero ( il Carlino tumorale ) e le inchieste documentate, ma pubblicate a fagiolo, che altro sono se non un lavorio di lobby?

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