martedì 9 settembre 2014

Telefoni bianchi.

Due ragazzi di sedici anni si sono resi protagonisti di un'aggressione ad una donna trentatreenne che avevano adocchiato mentre era intenta a prelevare del denaro ad un bancomat. I passanti hanno approfittato della situazione per indirizzare gli agenti, ormai sulle tracce di chiunque, verso un tunisino che, vistosi fermato e non c'entrando nulla con l'accaduto, si è agitato e ha danneggiato la macchina di servizio degli agenti, che lo hanno potuto denunciare per resistenza e effrazione del finestrino, anche se, al momento, non gli avevano ancora contestato il reato per il quale non avrebbero potuto inquisirlo. Successivamente, mettendogli le mani addosso, hanno trovato (?) novantaquattro grammi di hashish ed hanno potuto giustificare la loro arbitrarietà. I poliziotti hanno seguito per caso una traccia sbagliata, relativamente al reato per il quale lo straniero era stato indicato, da un popolino ormai uso ad identificare gli extracomunitari con i marginali e i marginali con i delinquenti. Numerosi mendicanti sostano accovacciati sotto i porticati e i vicini di numero civico sollecitano la solidarietà accusatrice degli ultimi residui di una residenzialità rimossa, da decenni, dalla vicinanza della stazione, sia che si tratti di colorati venditori di copie cinesi, sia che, a deturpare il paesaggio e a spaventare i propri emotivi avventori, siano accattoni travisati e mendici gravide. Interrogati, gli altri frequentatori della zona, svelando subito esperienze di tentati furti, domestici o individuali, lasciano emergere un'ostilità assoluta, ma priva di effetti pratici, che non siano gli invocati interventi di una forza, di una violenza istituzionale. A Napoli, molti degli abitanti del rione Traiano, non avendo impegni per la giornata, sostano davanti alla caserma dei carabinieri presso la quale è di stanza lo sparatore incespicante che ha ucciso Bifolco. Come un prete pedofilo sarò presto trasferito ad altro acquartieramento che, se sarà in un contesto borghese, non darà luogo ad altri riflessi pavloviani. Quello che a Napoli è endemico, altrove si sta ora manifestando, in un crescendo tanto scontato, voluto, quanto ignorato e demandato ad una repressione armata che non potrà avere, prima o poi, che i medesimi esiti. Sembra di ritornare al neo-realismo del dopo guerra. Anche all'epoca della contestazione studentesca, a Roma e a Bologna, in occasione di due manifestazioni che non contrapponevano il "partito armato" alla polizia ed ai carabinieri, due studenti furono uccisi con una tecnica gratuita che sapeva di premeditazione e che nessuno approfondì volutamente. La barchetta zuppa di questo declinante Paese va verso il suo naufragio, con al suo timone un deficiente con il gelato e una pletora di telefonisti.

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