mercoledì 10 settembre 2014

Per ora siamo regrediti di soli trent'anni.

I redditi degli italiani sono oggi, nella media, come quelli di trent'anni fa. La slavina è ancora in corso. Con questi dati, le entità economiche e le banche si scannano per contendersi le posizioni, prima di addivenire ad una chiusura o ad una fusione, ad un'esodazione, ecc. Lo Stato rastrella quel poco che è rimasto e che è il frutto del lavoro quotidiano, dato che i capitali sono già riparati al sicuro. Renzie, dopo aver comprato il risultato delle Europee con ottanta euro, elargiti come una donazione da Principe ai plebei, per bocca dela segretaria di Piero Gnudi, quella Maida che in ufficio faceva anche le fotocopie, ha chiarito che il blocco delle retribuzioni degli statali, a prescindere dal fatto che fossero immeritevoli, è dovuto alla copertura dell'elargizione. Renzie ha già provveduto a rendere impossibile una rappresentanza del malcontento, ancora in gran parte inconsapevole, che non troverà, fra le macerie, nessuno sbocco istituzionale. Mai più salario contrattualizzabile e, in queste condizioni, democrazia monca, infine negata, tranne che sull'abbrivio di una pubblicità ingannevole di un successo irraggiungibile, dietro al quale correrà una gran massa di giovani illusi. L'ambizione faticosa di portare le masse popolari verso una crescita della coscienza civile, che le rendesse in grado di partecipare alla vita pubblica, sta rapidissimamente declinando nel vuoto e nel rumore.

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