giovedì 4 settembre 2014

Bisogna risollevarsi dagli allori.

I video decapitatori dell'IS - già ISIS - impazzano in rete. Le alleanze fra americani e dittatori arabi si stanno modificando: come già Saddam, Assad di Siria sarà alleato contro il Califfo. Il decollamento, già praticato in Iraq al tempo dell'invasione americana, ricorda la macellazione islamica degli animali, ai quali gi improvvisati giudici e boia, assimilano i suppliziati. I giornalisti statunitensi non sono stati i soli ad essere uccisi in questa forma terrorizzante: è toccato a monaci, soldati libanesi e, in almeno un caso documentato, anche ad un bambino. I bruti che incombono sulle vittime eseguono, con un comune coltello militare, il loro compito in due minuti e poi mostrano la testa che fino a poco prima troneggiava sul corpo inginocchiato o reclino e accovacciato al suolo. Anche una mamma russa che reclamava il corpo di suo figlio-recluta, se lo è visto consegnare solo con il tronco; già durante la guerra cecena, le decapitazioni reciproche e le partite a calcio con le teste, erano molto frequenti. Ai confini orientali ucraini si consuma un'altra guerra imperialista, se volete su due fronti, ma l'azione invadente della NATO è stata la chiave di volta della reazione russa. I due contendenti ritrovati vogliono l'uno estendere la sua area di influenza, pronuba la Germania e, per suo conto, l'Unione europea, l'altro non farsi avvicinare oltre una geopolitica distanza di sicurezza, mentre incede verso un'unione euroasiatica che, nelle intenzioni, deve essere alternativa all'Unione europea ed alla finanza deficitaria degli Stati Uniti. Il Presidente russo e quello ucraino, mentre infuriano i combattimenti, hanno stretto oggi un patto di non belligeranza: siamo al grottesco, mentre molti muoiono. La NATO fa la morale a tutti gli altri, per giustificare le sue pericolose ed impacciate iniziative manovriere ai confini, "per rassicurare gli ex Paesi del Patto di Varsavia", mentre la Russia le ricorda di essere una potenza nucleare. Dei disastri prodotti nell'Unione europea dalla politica gugliemina non si parla più. Il focus, per ora, si è spostato sul fronte orientale di una rinnovata contrapposizione e su quello medio-orientale, nel quale, per ragioni di mera tattica, si stringono improvvise ed imprevedibili alleanze con il nemico del giorno prima, accettando la richiesta d'intervento della principale potenza economica araba, quell'Arabia saudita che ha finanziato per prima l'ipotesi di califfato iracheno, non immaginando che potesse diventarle potenzialmente ostile, come il fu Saddam. L'Iran maliziosamente si presta a contenere i sunniti; Israele dà di matto. La politica militare e non degli Stati Uniti sta diventando asmatica, non più credibile sul piano dei principi che vengono ancora stentatamente declamati. Gli allori della guerra fredda sono appassiti, l'ozio morale ( in particolare quello europeo ) non è più procrastinabile.

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