domenica 21 settembre 2014

La mancanza di principi rende gli intrighi pericolosi.

La convinzione pigra che il progresso sia un percorso accidentato ma lineare, che vada dal peggio al meglio, è un'illusione coltivata dai poveri e dagli insoddisfatti della loro condizione. Non esiste infatti un miglioramento sistematico, né delle condizioni di lavoro, né della retribuzione del medesimo, del benessere e del civico sviluppo. Il Jobs act di Matteo Renzie, la cui vanagloria è da oggi sotto attacco da parte delle Procure ( che stupido errore adolescenziale è stato dimezzare le ferie ai giudici )ne è un attestato. Il democristianone padre avrebbe provocato la bancarotta di una società e avrebbe ( ha certamente ) pilotato temporalmente le prime mosse sullo scacchiere del potere del grullesco figliolo, fino a fargli maturare un'indennià a carico della fiscalità generale. Del resto la mogliettina non girava imperterrita per Firenze senza rispettare la ZTL? Che il renzismo sia costellato di tante piccole profittevolezze è nel DNA della famiglia, biologica e politica, del premier, per altro insensibile a cassare la residua, infinitesimale dignità dei lavoratori superstiti, cancellando la giusta causa e il giustificato motivo dalle procedure di licenziamento, assimilato ad un elemento della provvisorietà del lavoro. La Turchia post-moderna ha ottenuto la liberazione dei suoi 46 ostaggi da parte dell'IS. Ovviamente ha asserito di non aver pagato riscatti. Allora, ha certamente offerto una collaborazione ai guerriglieri del califfato che si rifà a quello dissoltosi con l'Impero ottomano nel 1924 e del quale aspira pure ai territori. Una collaborazione e un riconoscimento diplomatici a tutti gli effetti. La Turchia, bastione della NATO durante la Guerra fredda con undicimila Km di confine con l'Unione sovietica, è ormai un neo Stato islamico, non arabo, aspirante all'egemonia regionale ( come l'Iran ) e solidale, sia pur politicamente, con il dinamico mondo islamico - ha un'importanza relativa che sia un dinamismo da straccioni: non è così per chi li foraggia e manovra - per questioni geopolitiche e di rinegoziazione dei suoi rapporti con gli Stati Uniti, la NATO e l'Europa che, giustamente, la rifiuta. Soprattutto adesso. I Turchi hanno rifiutato di partecipare alla coalizione anti IS che gli americani stanno mettendo farraginosamente e lentamente in piedi, hanno creato delle vie di fuga per i miliziani del califfo, sia per sottrarsi ai bombardamenti, sia per ricoverare i loro feriti. Certamente devono aver ottenuto degli affidamenti anche per il futuro prossimo, per quel che possono valere nel mondo della diplomazia. Il 20 Settembre di 144 anni fa i bersaglieri sabaudi entravano in Roma attraverso la breccia di Porta Pia. Subito dopo i massoni sabaudi, i preti e i clericali cominciarono a cogestire l'artificiale nazione e lo Stato che vi si era sovrapposto, in funzione delle ambizioni del Re di Sardegna e della sua dinastia, discioltasi nelle more delle tumultuose vicende che la creazione del Paese ha comportato, drammaticamente per chi le ha vissute. Accanto a costoro, come il Sovrano stesso, sono sgusciati i tanti Italiani che si sottraggono con l'evasione e la fuga ad ogni peripezia, non avendo nessuna fede nella retorica che professano. Il loro ultimo prodotto è Matteo Renzi, fantaccino di Giorgio Napolitano e delle Commissioni europee, alla disonorata ricerca della sua piccina affermazione.

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