giovedì 25 settembre 2014

Oggi ne ho scelte tre.

Tre notizie oggi tengono campo. Il Presidente Napolitano dovrà testimoniare a Palermo sulla trattativa Stato-Mafia, solo l'ultima nota in ordine di tempo. Il vetusto Presidente già oppone un nodo da sciogliere ed eventualmente sarà sentito nel suo appartamento quirinalizio, alla sola presenza dei legali. L'Italia resta fortemente ancorata al suo borbonismo, soprattutto quando i protagonisti sono istituzionali e del Sud. Non che altrove le resistenze siano più blande, ma, una volta svelate le menzogne, le teste saltano, non si cerca o non si riesce a filtrare la verità. Fa bene la Procura di Palermo a tenere duro: la giustizia c'è o non c'è, non vi sono interpretazioni possibili. Che poi sia questa gente a tutelare la ex democrazia e a subordinarla all'Europa, completa il ritratto. La Chiesa sembra invece aver preso il volo, se sarà il volo della farfalla lo vedremo, ma il pampa-Papa ha cominciato ad inquisire tutti i travisatori del lasciate che i bambini vengano a me. I quadri della Chiesa cattolica rischiano di diventare molto esigui, data l'estensione, solo parzialmente rivelata del fenomeno surrugatorio della sessualità; se questo Papa sarà coerente e sopravviverà alle varie lobby, omosessuali e/o pedofile, da lui stesso confermate, insieme a tutte le altre che si contendono il potere entro le mura vaticane, che sono influenzate da tutte le associazioni confessionali nazionali più ricche, si aprono - speriamo - insperate possibilità per tanti preti onesti e per bene, di estrazione popolare, dato che Vescovi e Cardinali sono rampolli border-line di famiglie influenti e trafficano nelle congregazioni più ricche e con le mani in pasta. Bergoglio è figlio di emigranti, però è gesuita, l'ordine che dovrebbe difendere il papato e, per questo, mai ricoprirne la carica. Che sia stata fatta un'eccezione e che si chiami Francesco, potrebbe voler dire qualcosa, l'intenzione di difendere il papato in forme non conservatrici, in un contesto di nuovo molto critico per le masse popolari. Anche il Primate del Paraguay è stato oggi avvicendato e sostituito con un altro, proveniente da Villarica del Espiritu Santo; speriamo bene, ma l'uscita dalle correnti e dalle massonerie interne, deve essere proibitivo. Toccherà agli esegeti, che però non sono neutrali, sviscerare quanto viene deciso in una direzione contraria e speriamo ostinata, rispetto a quella condotta fino ad oggi, tanto che questo costume ecclesiastico è sembrato far parte di un reciproco riconoscimento, quasi un collaterale "esser parte". Se così è stato e se questo Papa non teme, ad esempio, l'Opus Dei e le sue ramificazioni minori, quali I Legionari di Cristo et similia, come capitò a Giovanni Paolo II, la sua incolumità non è certa. Infine il Comandante della Capitaneria di porto di Livorno, Gregorio De Falco, dopo anni di accantonamento, è stato relegato dietro una scrivania amministrativa. Evidentemente la figura dell'ufficale, strenuo ma frustrato competitore dell'italianissimo Schettino, ha suscitato, sotto traccia, molti risentimenti e preoccupazioni per l'inusuale franchezza e determinazione regolamentare. E' questa una della matrici della mafiosità italiana, che si annida soprattutto nei meandri della burocrazia statale, si alimenta del lavorio e dei capitali delle cosche private e costituisce la base degli accordi strategici di cui sopra, ogni qualvolta l'iniziativa di qualche ingenuo e generoso li metta concretamente in crisi.

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