lunedì 29 settembre 2014

Sotto lo stesso sole.

In Iran, una giovane donna che uccise il marito per impedirgli di violentarla, sarà impiccata domani mattina alle cinque, nel carcere dove è stata tradotta per l'esecuzione. La sentenza è stata confermata due volte ed è diventata esecutiva. Si consumerà all'alba la vendetta pr essersi ribellata alla prepotenza e all'abuso. Nei paesi islamici, ma soprattutto nei paesi e negli ambienti dei medesimi a più arretrato tasso di civiltà, l'indocilità e il rifiuto non sono legalmente ammessi, neppure quando toccano il decoro e la dignità delle persone, quel quid che nessuno avverte di possedere, fino a che non sia messo seriamente in pericolo. Non viene ammessa alternativa alla sottomissione od alla morte. E' un elemento fondante di tutti i sistemi nei quali il potere - in questo caso arcaicamente patriarcale - non ammette rivalse, naturali e spontanee. Temo che se un giorno, il regime teocratico sarà rovesciato, l'aura religiosa risparmierà gli ideologi, tutori di una tradizione inumana, dalla giusta e letale espiazione. Mi sento più che mai nichilista quando vengo a conoscenza di queste aberrazioni. A Bologna, presso il carcere della Dozza, un detenuto è stato recluso in meno di tre metri quadri. Ha ottenuto un risarcimento, a norma di legge.

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