domenica 21 settembre 2014

Le guerre di liberazione da se stessi.

Bisogna per sventura constatare che questa versione accidentata del mondo privo di contrappesi dirupa verso l'accentramento e la conseguente povertà, la cultura strumentale e le substratificazioni sociali, subordinate ad un populismo confermatorio o al greve e insensibile autoritarismo decisionale. I popoli e le nazioni con un ancor radicato senso dell'opposizione sono pochi, periferici e senza riferimenti, mentre lo show delle manifestazioni "morali" lascia invariabilmente tutto nel suo disordine. Il pampa-Papa rende più snelle le procedure di annullamento del matrimonio religioso, sull'abbrivio delle semplificazioni apportate dalle normative europee al divorzio, tenta il recupero di qualche divorziato, riammettendolo nella comunità e fa un raid in Albania, lodandone il Consiglio delle tre religioni: musulmama, ma agnostica, cattolica e ortodossa. L'Albania, staterello "cinese", sulle sponde dell'Adriatico, è l'unico esempio di Stato islamico completamente agnostico ( per ora? ), nel quale le confessioni cattolica e greco-ortodossa sono quasi di semplice rappresentanza. Si sentono in giro espressioni impensabili solo qualche anno fa, ma il contesto non è migliorato, ricerca solo degli equilibri improbabili ai quali spera di sostituire la propria preminenza, dove possibile, o i migliori accordi per una nuova e diversa spartizione delle anime, senza curarsi di interpellarle. Il piccolo Zar copia le iniziative ostili della NATO e sorvola con i suoi Mig l'Alaska che lo Zar Nicola II regalò agli Stati Uniti, ignorandone i giacimenti petroliferi e snobbandone la valenza strategica a favore di quella giovane e inesperta nazione. La vexata quaestio, con la quale si contrabbanda l'8 con il 18, ha un significato politico. I lavoratori sono colpevoli di aver estorto troppi diritti e troppi soldi; per causa loro siamo finiti fuori mercato. Non si accenna minimamente a delle politiche industriali, da parte di incompetenti che cercano di approfittare della situazione, ma si inscenano dei veri e propri esorcismi, come sempre finalizzati a depistare dai veri bersagli, dalle responsabilità effettive. Ecco quindi che un governicchio illegittimo, che conosce solo un barlume d'opposizione da parte della sua minoranza interna, dello stesso partito che esprime il Presidente del Consiglio, in una riedizione minore delle contese fra le correnti della Democrazia cristiana, dichiara sbruffonescamente che cancellerà la normativa di garanzia del rapporto di lavoro. Renzuccio da Firenze distorce le questioni e produce visioni mistificatorie. Con i suoi annunci, il governicchio dice chiaramente con chi sta. Ovvero, con quei ceti manageriali e imprenditoriali che non hanno mai saputo indicare che la ricetta da Terzo Mondo della facoltà di pagare sempre meno e di tenere a bada con la possibilità di licenziare. Oppure, più probabilmente, è questa l'unica natura e cifra dei padroni. Un fessacchiotto come Renzie non ha la forza per non stare dalla loro parte; il presunto riformatore è garanzia di esiti controriformistici. Non avendo un gregge da pascere, ma solo un pascolo da coltivare per sé, la destra è meno insidiosa, se la sinistra sedicente è costretta all'opposizione, che è il ruolo storico in cui ha forgiato i suoi principi e i suoi contenuti.

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