giovedì 11 settembre 2014

L'arida verità dei fatti.

Quindi, De Santis, lo sparatore che ha ucciso, dopo oltre due mesi di agonia chirurgica, il tifoso napoletano che si recava d assistere alla finale di Coppa Italia, giaceva, quando lo ha fatto, al suolo, ferito, sanguinante ed impaurito. Il povero martire, sempre sorridente nel suo letto di dolore, mitizzato e celebrato dalla sua mamma e dai tifosi del ciuccio, era a sua volta un violento che era stato alla fine sopraffatto, non presumendo che l'aggredito fosse armato. Per settimane la Fatwa dei tifosi napoletani era stata intonata ed aveva anche dato luogo, alla stazione, ad aggressioni verso i romani, identificati sic et simpliciter per romanisti. La faida si alimenta della narrazione dei fatti.

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