venerdì 26 settembre 2014

Ribollita.

Fa più sul serio la Chiesa cattolica contro gli ecclesistici pedofili o la Cina capital-comunista contro i corrotti? Bergoglio ha dato inizio alle sanzioni canoniche contro i pedofili nei suoi ranghi; pare che ne siano stati individuati cinquemila, fra i quali alcuni Cardinali e Vescovi, non solo nel ruolo di chi copriva gli abusi. Applica il dirito canonico, rimuove, priva dello stato religioso, dopo un'eventuale condanna - vedremo - può procedere all'estradizione dei "rifugiati" in Vaticano. In Cina il Governo, che fa tutt'uno con la Giustizia condanna a morte ed elimina tutti i 200.000 funzionari corrotti dalla loro posizione e dalla possibilità d'intercettare parte dei capitali che vengono messi in circolo. Luigi De Magistris, che aveva attaccato sul piano giudiziario la sua stessa corporazione, nel profondo sud, accusandola di correità con la mafia, una sorta di massoneria borbonica, dopo che la scoperta nei ruoli medesimi del Presidente della Corte di Cassazione, Carmelo Spagnuolo, ne aveva proibito, l'affiliazione per i giudici, è stato condannato per evanescenza probatoria, sostanzialmente per labilità di dati oggettivi a suo suffragio. De Magistris, dalla Procura di Catanzaro, certamente non la punta di diamante dell'umanesimo illuminista, aveva sferrato un attacco massiccio contro i suoi colleghi di Salerno, sui quali aveva facoltà investigativa incrociata, per aver costituito una cosca che collaborava sistematicamente con le cosche campane della camorra. All'alba, i Carabinieri buttarono giù dal letto la magistratura salernitana e ne ispezionarono le abitazioni, ne sequestrarono i computer, prima dell'ispezione negli uffici giudiziari medesimi. La rivolta ambientale e corporativa, lo portarono a interrompere la tradizione quadrigenerazionale della sua famiglia e ad inoltrarsi nei perigliosi sentieri, collaterali a quelli appena abbandonati, della politica, fino all'elezione a Sindaco di Napoli, dove si erano sputtanati fior di politici, fascisti, comunisti e democristiani. Lui, invece, cadrà, per la reazione concentrica del bolso mondo togato, nell'ambito del quale "ci sono tante persone per bene, ma nche tanti fior di delinquenti". Albano Guaraldi, Gianni Morandi, Luca Baraldi e Massimo Zanetti, timorosi di dover rispondere della situazione debitoria del Bologna f.C., e di rimetterci definitivamente i 2,5 mln di euro e i 4 mln di euro che vi avevano ingenuamente depositato, hanno trovato un accordo transitorio per tagliar fuori la banca d'affari statunitenze che voleva rilevare il Bologna, provvedere alla ristrutturazione dello stadio e dell'intero quartiere circostante, cosa che si guarderanno bene dal fare gli industrialotti e l'industrialone veneto-emiliani. Ha prevalso, ancora una volta, il provincialismo speculativo, lo spirito proprietario bottegaio. Privato della possibilità di imitare Alfredo Cazzola nell'appropriarsi della cauzione depositata dagli americani, Guaraldi ha sollecitato lo spirito appropriativo di Massimo Zanetti, facendogli balenare la possibilità di perdere i suoi depositi. In men che non si dica, l'intesa è stata ritrovata, senza vergogna, dopo che i due si erano attaccati e insultati e dopo che il profittatore della Segafredo aveva sentenziato che un suo impegno ufficiale sarebbe stato ostativo al suo prestigio di prossimo quotato alla borsa di New York. Insomma, di questo si vergognava. Tanto è vero che comanderà per interposto Guaraldi, sottoposto al controllo di quel Luca Baraldi che i tifosi avevano indotto ad andarsene pochi anni fa. Non sappiamo cosa avrebbero fatto gli americani, ma Bologna città perde una probabile occasione, dopo decenni di immobilismo di cui questi uomini d'affarucci sono purtroppo lo specchio fedele.

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