martedì 23 settembre 2014

La pedofilia ecclesiastica, fenomeno di massa o di nicchia.

Il Nunzio pontificio a Santo Domingo è stato arrestato dalla Gendarmeria vaticana, all'interno delle mura leonine, dove era rifugiato. Godeva dello status dell'extraterritorialità e dell'immunità diplomatica. Durante la sua missione a Santo Domingo amava intrattenersi con ragazzi ai quali offriva denari in cambio di prestazioni sessuali. Tutti rigorosamente maschi, un aspetto da approfondire, quasi di nascosta, simbolica e psicologica appartenenza. Il pampa-Papa ne ha autorizzato l'arresto, che si limita ai domiciliari; la sua condizione non è cambiata di molto, dal momento che non usciva dal Vaticano perché inseguito da una rogatoria internazionale. In questo senso, la vicenda è stata condotta tardivamente, ma correttamente. Ora si tratta di processarlo, in quello Stato della Citta del Vaticano dove vige l'ottocentesco Codice Zanardelli e che non dispone di carceri, ma soltanto di due camere di sicurezza, nelle quali custodire temporaneamente i fermati e che non sono mai state utilizzate in tempi recenti, tranne che per il segretario particolare di Benedetto XVI, Paolo Gabriele, trafugatore dei documenti riservati del Pontefice. Prima della fine del 2012, l'infedele servitore sarà graziato. La notizia è di poche ore fa ed è troppo presto per valutarla; se l'arrestato sarà condannato, in base al Concordato, dovrà scontare la pena in Italia, in un carcere civile o in Polonia dove potrebbe essere estradato. Vedremo come si evolverà la vicenda, ma non possiamo felicitarci e nasconderci che la giustizia, per reati così gravi, non troverà applicazione dai codici delle diverse statualità dove i fatti sono stati commessi, senza attriti e inerzie burocratiche e diplomatiche, con prontezza ed efficacia. La giustizia civile non deve essere ostacolata se il reato viene commesso sul suolo dello Stato e non ci devono essere Concordati che possano procurare una odiosa impunità a queste persone senza principi. La rivelazione pubblica della pedofilia nella Chiesa cattolica non ha avuto disvelazione piena; in Italia, per esempio, le segnalazioni di abusi ci sono state, ma a livello individuale o, al massimo, in ambiti ristretti, ma sempre limitatamente alle poche persone che hanno avuto il coraggio di denunciarle. Nessuna denuncia è stata approfondita e non si sono estese le indagini agli ambienti ed ai contesti in cui sono stati segnalati abusi che non possono aver riguardato solo i singoli denuncianti. Non è credibile, per altro, che i preti pedofili abbiano infestato solo gli Stati Uniti o l'Irlanda. Uno, ex prelato, previamente ridotto allo stato laicale, ma tuttora ospite del Vaticano, almeno è stato preso, ma per atti commessi a Santo Domingo. Attendiamo, probabilmente per sempre, un'indagine a tappeto sul mondo occulto della pedofilia ecclesiastica. Purtroppo, la stampa nostrana non assomiglia neanche lontanamente al giornalismo d'inchiesta degli Stati Uniti.

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