venerdì 12 settembre 2014

La forza, piccola ma irriducibile, della democrazia.

Durante la recente, ennesima mattanza a Gaza, una specie di tonnara periodica a cui si abbandona l'esercito israeliano, quando la facoltà di disturbo del palestinesi di Hamas si fa troppo insistente e prossima, molti soldati chiamati alle armi, hanno disertato, praticato l'obiezione di coscienza. Oggi, quarantatre militari di Israele hanno inviato una patetica lettera al loro Ministro della Difesa, nella quale e con la quale denunciano la persecuzione a cui sono sottoposti gli internati a Gaza e l'attività di spionaggio che si svolge nell'alveare di confino. Le informazioni che vengono raccolte servono a ricattare, infiltrare e tormentare i nemici ghettizzati: a questo i quarantatre dichiarano di non voler più partecipare. Un diffuso giornale israeliano ha pubblicato con risalto la notizia. La coscienza dei quarantatre soldati non salverà un abitante della Striscia, ma attesta il valore possibile della democrazia e la rivaluta al confronto di chi non ce l'ha e di dove non c'è.

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