lunedì 9 dicembre 2013

Sotto la sabbia del deserto.

Se ci si effonde dal centro angusto di una caotica città medievale, come Bologna - almeno durante il giorno - invaso da sgambettanti formiche operose, che sembrano (s)fuggire ancora da una potenziale maggior fatica, dandosi un tono per avercela fatta, ma poco convinte del risultato, verso la conurbazione dei suoi comuni rurali, trasformati in depositi commerciali, se ne misurano le distanze, ancora molto mal servite. Quando lo sono, i mezzi pubblici, sbuffanti e dalla frizione sfuggente, trasportano quasi esclusivamente immigrati, che, a parte il clima e la luminosità, si rifamiliarizzano con i cosiddetti "trasporti rapidi" dei loro Paesi, sia in Africa, sia in Asia, sia in Sud America. Si aprono strade troppo ampie per poter esserci familiari e si incappa, infine, in commessi con uniformi colorate che piantonano macchine esattrici ( per il pagamento delle merci, con le carte magnetiche ), che smerciano le stesse boiate a prezzi fai da te; le stesse boiate che a prezzi triplicati, affettati imbranati/e vanno ordinando nei superstiti empori ridotti. Anche le nicchie vanno chiudendo, come non era mai avvenuto o vanno trasferendosi in ambiti più vasti, dove possano ancora trovare ricetto ed acquirenti in numero sufficiente. Si abbatte un'altra illusione: la personalizzazione del prodotto, di quel che è comune, ma che dispettosamente vogliamo in esclusiva per noi. Il bello è che non smettiamo di cercare di differenziarci nell'omogeneo: per questo siamo così sensibili alla pubblicità e ai colori del piumaggio. Le dichiarate appartenenze, le fedi secolari non macinano più. Fino a poco tempo fa, in una insana finzione o in un contraddittorio(?) adattamento, ci si poteva affidare, fin dall'adolescenza, al Parroco o al Partito. Ma, per ora almeno, il profitto non ha più bisogno di intermediari istituzionali e questi ultimi, francescanamente, se ne dolgono. Mettersi in maschera potrebbe non sortire più effetti, blandire il padrone, cambiarlo, non ti eviterà la sferza, fino a quando sarai sfinito. Accontentati di esultare , in un contesto vittorioso, anche se tu non vinci mai.

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