domenica 1 dicembre 2013

La dignità degli altri.

Finalmente gli stracci hanno preso fuoco. L'imprudenza dei lavoratori ignoti, in queste notti di gelo, ne ha provocato la carbonizzata riemersione. Uno che aveva raggiunto una finestra si è trovato impedito dalle grate che la chiudevano. Non si sa chi siano, né quanti fossero, nella fabbrica tessile-dormitorio, nella quale lavoravano ed in cui si coricavano dentro loculi artificiali in cartongesso. Si presume che altri siano alla macchia e che non denunceranno. Hanno fatto la stessa fine delle operaie americane che perirono per un incendio, il 1° Maggio, in un'altra azienda tessile, dopo che il padrone ve le aveva rinchiuse, in risposta ad uno sciopero. Una serrata di nome e di fatto, con sacrificio delle eretiche. E' per questo che, con correa rimozione, negli Stati Uniti il 1° Maggio non è celebrato e la "festa" del lavoro viene ricordata in altra data. Ma questi cinesi sono e resteranno ignoti, questi lavoranti senza personalità, tacitamente tollerati nella piccola capitale degli stracci, testimoniano di quali condizioni si nutra il profitto senza un adeguato percorso di denunce, rivendicazioni e leggi conseguenti che attestino un ordine e con esso un raggiunto livello di civiltà. L'accumulazione primaria in nero o in condizioni primordiali si alimenta di queste schiavitù e gli schiavi vennero risparmiati solo quando diventarono un bene difficilmente sostituibile, quindi funzionalmente ad una esclusiva valutazione economica. Cambierà qualcosa nella mafia pratese? Si affronterà il rischio di una violenza non più solo endogena a tutela dei diritti e della dignità sul suolo italiano?

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