mercoledì 25 dicembre 2013

L'incerta fatica del rito.

Il Natale compendia gli irriducibili in un cicaleggio di riproposizioni verbali, anche in chi e per chi, la realtà personale e familiare è cambiata in maniera significativa. In termini abitudinari, anche se declassati, si continuano a frequentare gli stessi ambienti e a simulare una conformità ideologica che ormai è solo tale. Le figlie ripercorono le orme della madre, chissà se mettono nel conto il disincanto. Si limitano a sperare di no e, comunque, se dovessero ripiegare, reciteranno la parte appresa, come i genitori, avendo constatato come le fortune siano variabili, se si basano solo su un modello sociale ed esulano dall'impegno personale. Chi, attraverso la sua applicazione assoluta si conferma nell'autostima, non indugi in dispute professionali domestiche: temo che sarebbe destinato alla stima dei poveri. La nostra è una nazione corporativa, nella quale il merito non è supportato dal mercato. Prendano quindi subito la via delle professioni pagate in rapporto alla competenza ed alla sua resa. Solo per loro è valido il sogno capitalistico, ma a loro spetta come invece non gli spetterebbe in Italia. Il piccolo imprenditore annaspa nei progetti più disparati e non riesce a coprire i debiti accumulati in tempi di aspettative venute meno. Anche un modesto incremento delle commesse rincuora..per pochi mesi, poi, chissà mai che non ne arrivino altri. Il personale dei bar dei cinema, le maschere che, dopo aver strappato i biglietti, presidiano i bagni, in piedi, di fronte o a lato rispetto alla platea, sono di una cortesia fuor di maniera. Sorridenti e ben auguranti, spendono battute rispettose e appropriate verso i clienti. La loro modesta mercede vale un sorriso. Anche le famigliole concessionarie dei pop corn e delle bibite, si informano premurose se le bevande le vuoi a temperatura ambiente. Gli addetti alle gelaterie sembrano volerti bene. Ti consigliano premurosamnete adattando le vaschette del gelato all'intuizione che hanno ricevuto circa le tue esigenze. Ti salutano beneauguranti. La selezione del personale, in ogni ambito commerciale si basa sulla capacità di proporsi, a tutti, per farli sentire per un attimo riguardati. Il manierismo è anche un chiaro monito a comportarsi conformemente. Le famiglie allargate si frammentano per qualche ora, dividendosi per altri impegni: qualche d'una - le vedove sono quasi il 100% - trascorre da sola il suo primo Natale, i figli mangiano con lei e la portano a qualche spettacolo, ma a sera, si ricongiungono con i rispettivi partners, fidanzati o coniugi. Non si potevano invitare? Certo e, in molti casi lo si è fatto, ma in alcuni, per una ritrosia che viola le convenzioni non si è trovato riscontro. Anche la famiglia che verrà, tarda e non sarà conforme agli usi del passato, allorquando le incompatibilità non manifeste, si superavano all'occasione, cerimonialmente. Chi oggi si è sentito male, è stato trattato alla svelta: i reparti specialistici sono tutti chiusi e quelli generali scoppiano e prestano le più svariate cure, al minimo dei costi. Una volta si sarebbe detto, ai minimi sindacali. Le chiusure e gli accorpamenti o gli ammassamenti, sono una precisa scelta delle direzioni sanitarie aziendali, per ragioni di bilancio delle aziende ospedaliere. Rischiare la vita, in questi giorni, è troppo oneroso, sarà bene che ce ne rendiamo conto. La nascita non ha portato mutamenti nelle vita di nessuno. Come ogni evento fausto è stato per molti oggetto di caldo convivio, per altri di convivio parziale oppure nervoso con commensali non graditi, le abitudini non sono più solidali e solidarizzanti, ma si parcellizzano, come in tutte le altre circostanze della vita. Per capodanno si preannunciano nuove deroghe, in favore delle aspirazioni sentimentali e coniugali attese, privilegiando, nel frattempo, ameni soggiorni brevissimi, nei possedimenti dei futuri, detestabili suoceri. I sopravvissuti del Natale si rifugiano nella solidarietà di figure note, sempre le stesse, a cui contestano, temendone un'attenuazione, ogni momentaneo e solo erroneamente percepito affrancamento. Il Natale più bello è consistito nell'apprezzamento di piccoli gesti personali e consueti, nell'averne colto il desiderio e nell'averne soddisfatto, condividendole, le aspettative.

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