domenica 25 settembre 2016

Simbologie.

Il ministro Angelino, già spedizioniere di ispettori presso le Procure che investigavano su Berlusconi, quando ministreggiava di giustizia al soldo dell'imprenditore governativo, poi riciclatosi in qualità di destra post berlusconiana nell'esecutivo di larghe intese, cioè con i democristiani morbidi e gli ex comunisti, quando torna a casa riassume i connotati di una sub cultura democristiana, completamente compromissoria. Di ex di successo c'è rimasto solo l'eterno ministro Alfano che giganteggia in raccomandazioni, anche tramite l'ufficio di segreteria del padre e che si è esercitato favorendo l'assunzione e la carriera del fratello nelle istituzioni regionali siciliane. Ebbene, Angelino, nel giorno di San Michele arcangelo, patrono della polizia, se ne è andato a Catania, dove si teneva la manifestazione principale dei festanti poliziotti ed ha inaugurato un ristorante, dopo pochi mesi sequestrato per mafia, in una sintesi usuale nella quale gli estremi si toccano.., perché sono apparenti. Angelino è arrivato sul luogo dell'inaugurazione circondato da ventotto auto di scorta: neanche Erdogan si è mai munito di un simile apparato di rappresentanza, più che di sicurezza. Per arrivare sul luogo dell'inaugurazione, Angelino e si suoi, hanno fatto emanare un'ordinanza con la quale le prospicienze del luogo dove si sarebbe celebrato l'evento, venivano requisite, rimosse le auto dei residenti, multati gli incauti compatibili. Poi, la celebrazione conosceva il suo apice, non alla mensa della polizia, ma nel ristorante inaugurato, a sbafo ed a lungo, in un tripudio di cibi e beveraggi. Può essere rappresentata una prova più lampante della concezione del potere pubblico e del suo uso a fini privati, nel quale alle cariche sottendono il lavorio dei picciotti e l'amicizia con i loro maggiorenti? Potremmo, quindi, avere un ministro di polizia più aderente al vero e all'indecorosa realtà di un Paese che si ostina a voler rimanere in Europa?

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