domenica 4 settembre 2016

Il vallo romano.

Cade a pezzi la giunta Raggi a Roma, oppure se ne vanno i procacciatori d'affari del vecchio potere consociativo? Le opposizioni portano le immondizie in strada e tutti i gangli della sciagurata amministrazione capitolina lasciano gli incarichi, nel tentativo di far dimettere il Sindaco/a. Troppa fretta nel voler dimostrare l'omogeneità al peggio dei 5Stelle, rappresentati - sia chiaro - da un'avvocatessa proveniente da uno degli studi legali più grandi e più influenti della capitale e che rappresenta taluni poteri forti contro altri poteri forti, non la spoglia onestà contro i corrotti. A Roma o si mangia con l'amministrazione o si rischia di fare la dieta e la lotta sarà senza esclusione di colpi, così simili nelle loro pecorecce espressioni ai moti della plebe medievale che buttava i Papi nel Tevere. La Raggi-Cola di Rienzo resta calma; è navigata e, pur non essendo una politica è impastata della politica quotidiana di cui vive Roma e sa che non deve curarsi dei caduti-dimissionari. Nella peggiore delle ipotesi, per un po', la città continuerà a non essere amministrata. Niente di nuovo. Che il cambio della guardia con poteri periferici, intrinseci o di contorno, fosse stata mal digerita ad ogni livello, era stato dimostrato dall'astio verso il Sindaco alla prima comparsa, in Vaticano, alla giornata misericordiosa per i politici; per lei non ce ne era stata nessuna, era stata ignorata smaccatamnte oltre ogni finzione di convenienza da ministri, sottosegretari e magna-magna della sua città. Lo scontro non è comunque fra anime belle, su nessuno dei due fronti principali che ne sottintendono molti altri, permeabili e bradisistici. Saranno "cazzi tua" ( latino neutro plurale nell'aggettivo ) Sindaco/a Raggi che devi barcamenarti fra le intemperanze elette a strategia politica e il dirigismo aziendalistico del grillismo, di cui il comico-polemista è solo il banditore, ma non ti mancherà il mestiere, gli appogggi ( altrimenti non saresti mai arrivata lì ), gli incroci, gli inciuci e gli infroci di cui sei tu stessa nutrita e nei quali rischi di diventare la burattina, ma anche, se sarai abile e manovriera, ad un alto livello professionale e culturale, non a quello dgli squittii delle comari dimissionarie e dei trucidi dimessisi, la burattinaia, anche nelle quinte colonne del tuo movimento, dove l'agitato-agitatore Di Maio, sclera di un incontinente protagonismo. Roma esprime l'apparenza e la falsità del potere e la concretezza degli interessi che lo alimentano; si darà ancora una volta a un beccaio o ne spariglierà i velleitarismi?

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