domenica 18 settembre 2016

Chissà che cosa è stato?

Scoppiano le bombe, umane, aeree, nelle pentole per la cottura veloce; c'è un atteggiamento studiato ed uno imitativo, non dissimile, del resto, dalla pronta adesione al modello dominante, omologato, in ogni contesto o ridotta della vita organizzata. Resta da chiedersi, organizzata a beneficio di chi? Quel che c'è di ridicolo in tutto questo, consiste nell'adesione acritica e interiormente compiaciuta alla falsità dei riti, alle amicizie e collaborazioni ambientali, a fini estranei alle soggettività che vi abdicano: dimenticavo, i fini di codeste piccole anime sono i propri, compatibili aggiustamenti e vantaggiucoli personali. Uniti e solidali, solo quando scoppiano le pentole a pressione, initazione del trombonismo sociale. Da che mondo è mondo, l'agguato, il rumore, la detonazione, i toni alti, sono lo strumento degli imbelli, non dissimili dai conformisti, ma ribelli. Da che mondo è mondo istituzionalizzato nei costumi più accettati ( ipocritamente, soprattutto chi ha ricchezza e potere li viola in continuazione ) lo sdegno, la chiamata alla distizione e alla separatezza, chiama a raccolta i banditori del sistema vigente: che cosa ne pensino - ammesso che pensino - gli esclusi, chiamati al consenso, non è dato sapere. Di loro, rimangono, affastellate, le immagini di un improvviso ottundimento dei neuroni, una fuga scomposta un po' più in là. Il mondo "democratico" deve conoscere una fase di disordine e di crisi se, recuperando dalla memoria etologica, anche i singoli sperduti si mettono a bombardare gli estranei, alle corse podistiche o nei punti di ritrovo della movida. In quanto(ri)accade e riaccadrà non c'è nulla di strano e la mancanza di senso razionale non è necessariamente una tabe, ma l'impressione, su pellicola fotografica, dell'immmagine rovesciata di uno specchio che ci rimanda un'immagine che vogliamo rimuovere. La retorica delle povere vite innocenti ( come se non se ne spegnessero ogni istante, di ben più numerose, in ogni parte del mondo minore )copre la volontà di tacere e nascondere e di riconoscerci, ogni volta che accade, dalla parte dei giusti, investiti della vendetta, legale o militare. Domani, a New York, si riuniranno duecento leader governativi, delle più miserabili aggregazioni statuali, di quelli mediocri che non sono né carne, né pesce e dei Paesi ricchi, avidi delle risorse dei primi e del conformismo, verso di loro, dei secondi.. Ci saranno anche quelli che di risorse, di cui farsi depredare, sono privi; sarà l'ocacsione per una bella scampagnata e per dire la loro davanti agli scanni di un uditorio al bar, come se quelle parole fossero qualcosa di diverso da un fuoco fatuo, in fin dei conti come le bombe ad innesco con cellulare nel quartiere di Chelsea, quartiere elegante, deputato ad altre occasioni di ritrovo e di riconoscimento.

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