mercoledì 28 settembre 2016

La caciara.

Il Sindaco di Roma, Virginia Raggi, al centro dello stesso calderone che provocò l'uscita di scena del chirurgo Marino, ha bocciato le "quote rosa", con il quale femmine incapaci di intendere e di volere, accedevano alle cariche pubbliche e attraverso mutamenti di incarichi, non se ne distaccavano più. Sarà durissima la selezione di persone capaci, disposte a sottoporsi al degrado d'immagine che ha indotto l'ultimo candidato al Bilancio, il professor Tutino, a ritirarsi, ma è certamente più facile trovare maneggioni/e senza qualità disposti/e a tutto e indifferenti all'aggressione ddegli "incompetenti" - come li ha definiti Tutino - in quanto non hanno niente da difendere, né professionalemnte, né come immagine personale. Mi è piaciuta anche la replica a Renzi, che si era reso interprete del malumore degli speculatori in agguato: non è il coraggio che mi manca, bensì la consapevolezza che queste grandi opere non portano nel tempo nessun indotto, né beneficio alle città ospitanti e vanno a vantaggio economico di pochi soggetti influenti che montano la grancassa mediatica. Ha poi reso pubblico il debito residuo del Comune di Roma, relativo alle Olimpiadi del 1960. Volendo - ha aggiunto - si potrebbero destinare i fondi che il Governo avrebbe stanziato, ad un piano per Roma, analogo a quello messo in piedi per Milano. Inviperita, la replica di un sottosegretario, quindi direttamente del Governo: "venga in Consiglio dei ministri e imparerà qualcosa sul bilancio dello Stato. I soldi che sarebbero affluiti a Roma, andranno a Parigi e a Los Angeles. Non faccia la furba" In realtà il manipolatore è proprio il sottosegretario, perché - mi pare evidente dall'analisi logica e sintattica della frase riportata, la Raggi non si riferiva alle sovvenzioni internazionali delle ricchissime istituzioni sportive , che andranno alla città prescelta e disponibile, ma alla cifra di supporto che il Governo aveva già deciso di stanziare in caso di designazione, accolta, della città di Roma. Quei soldi in più sarebbero andati agli speculatori ed ai truffatori, ad alimentare clientelismi e fedeltà e avrebbero contribuito a far lavorare, per una congerie di progetti inventati e di ritocchi superflui, qualche sfessato, destinato, subito dopo, a ritornare nei ranghi, in attesa di un'altra consimile chiamata. Un esempio di clientelismo a digradare. Alla fine della Fiera, se sarà questa, cara Sindaco Raggi, direi, a differenza di quanto ha stizzito il sottosegretario, delegato dal Ministro che non voleva apparire, che se il contributo governativo venisse erogato comunque a favore del "progetto Roma", sarebbe ugualmente a favore di un, subitamente messo in piedi, "progetto criminale", come certamente sarà, in tutto o in parte, il "progetto Milano". Con questi limiti: brava!

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