domenica 4 settembre 2016

Santi di chi e per chi?

Madre Teresa di Calcutta è stata frettolosamente santificata, come il Santo subito, cogliendo il sentimento scomposto ed emotivo dei consumatori del business religioso: un grande business, che ha mosso e muove eserciti e che comunque si esercita in forme politiche, lobbystiche o semplicemente commerciali, come avviene per le filosofie spirituali orientali, nelle quali spesso i fedeli pregano per aver successo nella vita, per poter comperare l'ultimo modello dell'automobile desiderata e, le prostitute thailandesi, di piacere e guadagnare, quel giorno, con il maggior numero di clienti, nei tempietti allestiti davanti ai luoghi di meretricio. Madre Teresa è una santa cattolica e solo cattolica. La sua opera non ha riguardato tanto gli ultimi e neppure i malati, quanto i moribondi in nosocomi sporchi e nei quali gli antidolorifi, i farmaci e persino il cibo scarseggiavano. Eppure, di queste ridotte del dolore finale a cui fornire, per la stampa, un abbraccio e un bacio quando incombe la paura e la solitudibne della morte, ne ha aperte centinaia - mi pare cinquecentodiciassette - in ogni parte del mondo. Ho visto personalmente a Benares, dove gli Indù si trascinano per non reincarnarsi più e non rivivere la sofferenza senza scopo e significato della vita, per chi vi capita casualmente, senza protezione, risorse e prospettive..ereditarie, uno di questi, monumetale e marmoreo, su diversi piani, subito dietro ai necrofori ufficiali, intoccabili ma ricchissimi, custodi del fuoco delle cremazioni. Per costruirli non ha impetrato il sussidio di dio, ma quello delle finanze che, attraverso la sua attività "sanitaria" - come del resto nel mondo profano e spesso massonico - sono state spesso stornate dall'edilizia ospedaliera per aprire cattedrali e chiese in tutto il mondo ed ospitate e gestite in conti cifrati in banche e Paesi compiacenti a questo come ad ogni altro genere d'affari, pseudo-caritatevoli. Quindi, la Chiesa la celebrerà come propria benefattrice e la offrirà al culto interessato od ingenuo dei suoi amministrati e alla gestione dei suoi amministratori. La vita, infatti, la morte, la carità e il dolore, sono solo simboli falsi ed ipocriti, agitati a fini speculativi e hanno valore e significato solo per i dottori e gli inservienti del dio dell'amore..soprattutto per se stessi, senza il quale il loro prestigio svanirebbe come un'illusione e i soldi smetterebbero di puntellarlo. Chissà se il padre eterno sovrintende al tutto o si fa amministrare gli adepti santificati dalle istituzioni ecclesiastiche, con le differenziazioni del caso per gli islamici; non per gli Ebrei che del proselitismo ideologico e religioso se ne fregano e ne ridono. Conoscono la solidarietà affaristica fra di loro e hanno un centro direttivo negli Stati uniti e segnatamente a New York. I santi, casomai, sarebbero più opportunamente stati gli infelici moribondi a cui è stata tolta anche la disperata consolazione di una morte liberatoria, recuperandoli a un amore sensitivo ( non erano neppure in grado di esprimersi, di capire e di connettere anche quando stavano bene ), prima della catena di montaggio del congedo.

Nessun commento:

Posta un commento

Sono graditi i tuoi commenti