giovedì 30 luglio 2015

"Dieta" mediterranea.

Le notizie pigre e calde, come il clima, accompagnano questa metà dell'estate, prima della grande cesura agostana. Saranno in ferie stabili e precari, famiglie e individui; non tutti, la minoranza non quantificabile perché se ne sta nascosta, vivrà un mese di emarginazione dal grande show delle feste e dell'allegria. Questo avverrà nell'europa mediterranea e meridionale; il 15 di Agosto, nella parte centro settentrionale della Germania, a a partire dalla Foresta nera, riapriranno le scuole. Già ad Agosto i collegiali inglesi e francesi, con la divisa sociale dei propri colleges, saranno visibili alle fermate delle navette ( veri e propri pulmann interregionali ) per tornare allo studio segregato, senza distrazioni. Si tratta dell'unica forma di scuola, privata, rispettata a livello di formazione, è appannaggio delle famiglie più ricche ed apre ai corsi universitari più prestigiosi per una futura professione. Ci finiranno, a far carne da retta, anche i giovani italiani, certamente bravi, ma necessariamente danarosi. Da noi, dal mare si passerà ai monti e dai monti ai laghi. Sto parlando dei pensionati benestanti, con risorse e tempo libero, ovviamente. Costoro ritorneranno in città ai primi di Ottobre, intenti ai loro risparmi, ai loro investimenti, all'opera di abbellimento dei beni da destinare alla loro breve, postuma memoria. I ragazzi torneranno a scuola, chi sull'abbrivio di spensieratezze da raccontare, chi adagiato sulla noia di un lungo periodo di "vacanza" a casa propria, parte del quale passato in solitudine. Le cronache assolate della incivile vicenda istituzionale italiana si alimentano non solo delle già ricordate "salvaguardie e guarentigie" per i delinquenti parlamentari, ma anche delle vacanze con le pigioni "in nero" in zone e con persone al riparo dagli accertamenti del fisco, passando per la "diaspora" - l'ultima di una sequela che con Giolitti assunse il nome onomatopeico di "trasformismo". Forza Italia si sgretola, il plurinquisito Denis Verdini lascia la destra e si pone al centro, contiguo al concittadino Renzie. La coppia: un greve e un grullo, compendia la diarchia degli affari sporchi, affaristici per Verdini, di consolidamento di una usurpata carriera politica ( per ora ) per Renzie, massone carognesco e triviale il primo, figlio d'arte fiorentino il secondo, con tante similitudini con la vicenda "professionale" di Pierferdinando Casini, a comporre uno spaccato del costume italiota. Entrambi figli d'arte di modesti Segretari provinciali, ma addestrati a stare dalla parte che rende. A Roma, durante le vacanze, si è consumato l'ennesimo incidente per cause esogene, prodottesi nelle vicinanze. Ora, va detto che fenomeni del genere, nel confuso aeroporto romano, si erano già verificati in passato ed è probabile che conoscano delle repliche in futuro. L'utenza, pur costretta al bivacco ed alla cancellazione finale di diversi voli, si è sfogata con contumelie e grida verso il personale delle compagnie coinvolte: pochi ricorreranno in giudizio. La protesta, sacrosanta, si è dunque ridotta ad una violenza verbale utile solo a sfogare la frustrazione, mentre i legittimi risarcimenti economici, anche per la lontananza e la farraginosità delle procedure, non saranno richiesti. Le autorità aeroportuali e la dirigenza di Alitalia, per parte loro, non hanno saputo far fronte, per troppe ore, alla situazione e, anzichè sopperire con voli sostitutivi, commissionati ad altre compagnie, alle prenotazioni dei loro clienti, a loro carico, hanno "delegato di fatto", il personale di volo e di terra al contenimento ed alla reazione nei confronti dei passeggeri. I filmati con le hostess che spintonano i protestatari sono desolanti e va detto che, questi ultimi, non reagiscono se non a brutto muso alle manine ostative delle divise diamantifere, scese sul terreno della tenzone fisica, in un tripudio di colore sud americano, che anche oggi ci ha collocato ai confini - fuori - dall'Europa.

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