lunedì 13 luglio 2015

Opportunità

Non c'è mai stata in Italia una tale opportunità d'indebitarsi. Ci si può indebitare e reindebitare, superando formalmente il divieto di anatocismo ( gli interessi sugli interessi ) dato che a proporre lo sprofondo agli Inferi ammantati di gaudio sono ridenominazioni delle stesse banche che, dopo il primo prestito, con lo stesso nome non ne fanno altri alle medesime persone. Si offrono prestiti ai pensionati, ai pignorati ed ai falliti, il pagamento a rate anche dei cetrioli era un'opportunità, ignota in tempi recenti. Sul Web impazzano le offerte, dal prestito on-line con salto della rata o adeguamento della medesima. I soggetti prestatori competono con la gratificazione fittizia o con la necessità che si trasformerà in un incubo, ribilanciando e surrogando le esposizioni altrui. Evidentementemente, il mercato del bisogno ( ma anche della frivolezza ) è in espansione e la sclerosi nella circolazione del denaro prosciuga la redditività delle banche retail. E' un'offerta sfacciata ed oscena, un sintomo di decadenza, ma nessuno se ne perita, men che meno lo Stato che, anzi, concorre con diseducative campagne di gioco, mentre fa ostruzionismo ( cedente ) agli imprenditori privati del gioco d'azzardo. Per parte sua, offre rendite, case, ma anche vacanze ed ogni sorta di sogno illusionistico che intercetta qualcuno ogni tot milioni di combinazioni, corruttivamente ed ignorantemente supportate dal criterio probabilistico, la cui unica certezza è il peculio esponenziale del biscazziere. Una tassa sulla grullaggine, per dirla con Renzie. Le tabaccherie sono diventate una succursale della Sisal - per dirla con termine antiquato - esattrici dello Stato come i fratelli Salvo in Sicilia, regione che se fosse effettivamente autonoma sarebbe in procinto di dichiare default, come la Grecia. Le colorate cartelle del Gratta e Vinci, del Miliardario e altre infinite aspirazioni cafone, come i fumetti pornografici di un tempo, da Capuccetto rotto, al Tromba, passando per un caleidoscopio di variazioni sul tema, ammiccano a gaudi materiali, come se di cafoni arricchiti e componenti di una società i cui unici riferimenti culturali sono la ricchezza più corriva, che comunque, prudentemente, ai poveri non toccherà, se non per caso e senza migliorare il costume sociale, non vi fosse, per così dire "altra abbondanza". Il prestito langue o furoreggia? Furoreggia, mentre languono le spese strategiche condotte con sistematicità e con il supporto keynesiano dello Stato, che in paesi come il nostro, aveva dato luogo ad un sistema basato sul clientelismo, che ora continua ad allignare, nelle stesse forme statiche solo o prevalentemente al sud. I fatturati, le rese languono e, per questo, i prezzi per i clienti che ritardano a demordere sono da rapina. Scottati, ci si rivolge ad internet, si comprano i pezzi al sessanta per cento del listino ufficiale e si portano alle officine per il montaggio: anche solo dieci euro. Nel contempo, ogni spesa amministrativa, personale, condominiale, erariale, è soggetta all'appalto truffaldino degli amici dei solerti protagonisti della vita pubblica, della scelta delle imprese e dei materiali che costituiranno la materia prima delle ristrutturazioni e di ogni pretestuosa indagine fiscale dopo decenni di collusioni e corruzioni, così che il prestito, chiesto, richiesto offerto od estorto, continui ad alimentarsi a scalare e, stranamente, trovi un'ooferta pari e precedente alla domanda.

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