lunedì 27 luglio 2015

La bellezza che abbacina.

Cosima e Sabrina hanno ucciso la bella Sara perchè con lei non c'era gara di seduzione di un giovane. Pochi giorni fa due albanesi hanno sacrificato ritualmente un coetaneo che aveva avuto successo con la presunta fidanzata di uno di loro due. Costei, dopo il sacrifico, si scopre "promessa" all'assassino, come evidentemente usa all'interno della sua comunità. Gli amici dell'ucciso la minacciano, a loro volta, di morte. Madre e figlia decise ad uccidere e poi, casomai, a cercare di riavvicinare il giovane conteso, sull'abbrivio della commozione per l'incommensurabile perdita, salvo, accortesi he il loro gioco era stato scoperto, tirare in ballo uno straccio di padre e di marito, in una sceneggiata primitiva, col proposito di intorbidire le acque ed uscirne indenni tutti quanti, tutta la famiglia. L'ergastolo non lo completeranno, soprattutto la giovane; il gioco criminale e invidioso, conferma la corrispondenza nefasta di sentimenti primitivi, alberganti, senza differenze, negli animi animaleschi di uomini e donne, di madri e di fanciulle, attribuendo alla bellezza una distinzione di cui curarsi e tutelarsi, altrimenti può essere cancellata con la vita medesima.

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