lunedì 27 luglio 2015

Identità di vedute.

In Grecia la Borsa non può riaprire mentre i commissari della Troika sbarcano nell'infuocata Atene. In Cina, da giorni, la Borsa di Shangai, storica roccaforte dei traffici e degli affari, dell'oppio e della prostituzione, precipita, satolla e comunista, in una bolla finanziaria, provocata dall'espansione dei suoi economici sottoprodotti. Uno tsunami finanziario si annuncia, a catena, in tutto il mondo. Il capitalismo conferma la sua natura di creatore di crisi da cui ripartire speculativamente, non secondo un progetto o una congiura, come sospettano tutti coloro che hanno una concezione uniata, monoteista, totalitaria della realtà effettuale, ma secondo la prontezza e l'abilità di mettersi in favore di vento, senza curarsi di solidarietà classiste, né interclassiste ( da cui l'ingenuità di chi vi aderisce e la malizia di chi interpreta politicamente il ruolo del mediatore ), ma sfruttando con cinismo la debolezza dei competitori. Cambiano, in parte, i soggetti - con un aumento della cafonaggine - ma il modello etologico si riproduce entropicamente, mentre la riproduzione fisica irriflessiva o funzionale ad avere la speranza di una cura in senescenza, riattribuisce carne da cannone agli eserciti, schiavi ai profittatori, madri devote alle famiglie, puttane, in varie fogge, stradali, dinastiche o di "regime" al sistema autoperpetuantesi. Aveva ragione il direttore della Cineteca di Bologna, Marco Bellocchio: la Cina è vicina, oggi come allora, totalitaria perchè troppo popolata - ergo, di imbecilli - nella versione della distribuzione dirigistica o dell'implementazione di ricchezze e diseguaglianze, in funzione capitalistica, ma sempre sotto l'egida di un pensiero univoco, come quello della Troika.

Nessun commento:

Posta un commento

Sono graditi i tuoi commenti