domenica 26 luglio 2015

Ciò che è vero, è logico, non altrimenti.

La Grecia non può riaprire la sua Borsa valori. Lo ha deciso l'eurogruppo, del quale evidentemente la Grecia non fa più parte se non nella veste di debitore sotto tutela. L'ex ministro Varoufakis ha costituito un partito transnazionale per una diversa europa, o meglio si è proposto come collettore sperimentato e sperimentale dell'opposizione al club tecnocratico altrimenti detto Europa. Sarà un'espressione di minoranza che potrà contare domani sulla vicinanza di "Podemos" che, se dovesse andare al governo, non potrà andare al potere, come ha già dimostrato la "Caporetto" di Tsipras, dopo un referendum confermatorio della sua "primigenia" opposizione alle ingiunzioni dei creditori. Se, evidentemente, andare al governo non vuole dire più, in europa, andare al potere, i gruppi, che presumo consistenti, che si federeranno a scacchiere, saranno utili a rappresentare le esigenze del popolo normale, ma, proprio in funzione della minorità di quest'ultimo, non potranno che ammorbidire i danni che il capitalismo guglielmino, creditorio e creditizio, del tutto diverso da quello libaral finanziario e senza vincoli del nord america, arrecherà ai popoli e alle nazioni, assoggettandole ad un impossibile recupero sul deficit. E' una condizione paradossale ed abnorme, che non si può rivoltare sul creditore, rimanendogli pervicacemente abbarbicati: la costruzione europea è stata progettata da un ingegnere ubriaco e la miglior strategia sarebbe quella di scioglierne i vincoli, ripristinandoli in una coesione più elastica, in una parola, flessibile, perché, altrimenti, la sua sopravvivenza artificiale prolungherà un'agonia non necessaria, se non fosse per la massa di obbligazioni che, negli anni, economie incommensurabili hanno ingurgitato, dando un'altra clamorosa dimostrazione della pericolosa follia approssimativa di istituzioni che, nonostante le continue dimostrazioni del contrario, continuano ad essere avvertite come competenti, sicure, quindi da seguire a prescindere....dalla realtà.

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