mercoledì 1 luglio 2015

Europa, europa, vituperio delle genti..

Non c'è mai stata tanta "trattativa" da quando Tsipras ha rotto gli indugi ed ha indetto un referendum sulla morte per soffocamento progressivo del suo popolo. E' una falsa trattativa, niente di diverso di un tentativo di interferenza, per ottenere lo scopo del ricambio di governo, dopo solo cinque mesi dalla sua elezione. L'incidente di percorso in cui sono incorsi i ragionieri di Bruxelles e del FMI va recuperato e corretto, in un modo o in un altro. L'esito è meschino e grottesco, ma di questo i ragionieri non sono in grado di rendersi conto e puntano sull'insicurezza "di ritorno" di un volgo disperso e incompetente, tanto proclive ai favori clientelari, tanto ostile ai sacrifici, ma timoroso verso le responsabilità. Restando a mezzo, cioè sotto, potrebbe sospirosamente consentire ai suoi macellai di fare il loro lavoro, sconfessando quanto da loro stessi deciso il 25 Gennaio scorso, attraverso l'investitura di un partito nuovo e lasciando sullo sfondo la destra-sinistra una volta a me, una volta a te e stavolta tutti e due insieme, il post-storico partito comunista, che non c'entra con Syriza, ecc. Qualcuno accusa già il Governo di non renderlo edotto della situazione post abiura dell'euro: come se si potessero formulare ipotesi attendibili, tranne quella di un lungo percorso verso un rilancio economico di nicchia, che cristallizzerebbe nell'immediato la poverta storica del popolo greco, come apporterebbe la permanenza al guinzaglio della Troika, ma senza prospettiva di affrancamento. Piazza Syntagma, che ben ricordo all'epoca delle mie frequentazioni ai tavolini dei bar, si riempie e si sgonfia in continuazione; almeno, ora, la polizia di Alba Dorata non bastona più i manifestanti, ma si limita ad osservarli ed eventualmente a contenerli. Chissà come è frustrata! Anche nei ranghi dei ragionieri brussellesi ci sono rapaci e accomodanti per interesse: Merkel e Draghi fra i secondi, per ragioni di leadership e per politica di contenimento pro Italia e la Francia socialista incapace di prendere una posizione, mentre il ministro dell'economia tedesco, la banca centrale tedesca e il FMI, guidato da quel travestito di Christine Lagarde, sono per lo "spaccheremo le reni alla Grecia!", immemori di come andò a finire l'ultima volta. Intanto Schengen non c'è più: uno dopo l'altro i Paesi dell'Unione europea pongono vincoli alle rispettive frontiere in funzione anti-migranti, per cui, chi se li tiene, diviene una periferia stracciona più che meticcia dell'europa medesima. Chi se ne è riempito, durante le generazioni passate, lo ha fatto per servirsene, dopo l'abbandono dello sfruttamento coloniale, salvo lasciarli, ad un certo punto, per le strade, per potersene lamentare. L'unione europea è nata per creare un'area al riparo dalla speculazione finanziaria ed è diventata un regione per lo più dissestata ( come era anche prima per clientelismi, corruzione e sperequazione fra le recgioni che compongono gli Stati membri ), al giunzaglio di una nazione -guida e di un direttorio di contabili insensibili, ma forse, a breve, sconcertati e messi a nudo. O messi a nudo, ma protervi più di prima. In Europa si (ri)gioca un match per le democrazia o, almeno, io gioco in questa squadra.

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