lunedì 6 luglio 2015

Democrazia contro dirigismo.

La democrazia spariglia il dirigismo. E' implicito nelle due definzioni e poco importa che la democrazia rivendichi condizioni di vita dignitose - accontentandosi implicitamente di non essere presa per il collo - anche in presenza di una condizione da debitrice. I crediti "inesigibili" sono stati accordati da una falange macedone, che la democrazia non sapeva nemmeno che cosa fosse, per consolidare, ma solo sulla carta, un impero, neo guglielmino. Se codesto debitore non vorrà pagare, nè la Grecia, né altri, sarà nel suo/loro legittimo interesse e nelle sue facoltà, ma presumere di schiavizzare a tempo indetrminato, manovrando sul debito ed incremntandolo ( non solo nei confronti della Grecia ) è proprosito di riduzione in servitù di una nazione, avvertita come aliena ed inferiore. Per la prima volta, dopo troppi anni, il popolo coinvolto ha potuto dire la sua ed ha detto un NO sonorissimo. Di fronte aveva sacrifici su sacrifici, come quelli che le aziende ultracommerciali impongono ai loro famigli per moltiplicare i loro utili, le loro prebende ed i loro dividendi. Ora la situazione si presenta nuda ed originale: se la moratoria ventennale e l'abbattimento del 30% del debito ( ancota troppo poco ) non sarà concesso, i Greci dovranno rassegnarsi all'indigenza, alla quale sono abituati o all'aspra fatica degli umili, ma almeno non saranno eterodiretti da chi si arroga un diritto esclusivo e onnicomprensivo solo perché è diventato un creditore economico imprudente. Si apre adesso un nuovo iter potenziale in Europa, di recupero della politica e della sua prevalenza sull'economia, a meno che non si scelga, dopo un voto popolare, di chiudere fuori la Grecia e rinserrarsi nel fortino dei privilegi, per la Germania e delle clientele storiche, per i Paesi latini che vi sono abituati. La Germania neo-guglielmina ha imposto a tutti i "pigs" piani di rientro parziali ventennali, tanto parziali da non raggiungere neanche la metà dell'esposizione. E' trasparente la strategia di tenerli in uno stato di soggezione strumentale al mantenimento della propria primazia e al mantenimento/incremento del proprio reddito. E' ora che anche gli altri popoli si esprimano in proprosito. Lo faranno probabilmente gli Spagnoli, attraverso "Podemos", mentre in Italia, questi movimenti sono gli eredi dei "cespugli" dell'Ulivo. Non contano niente e rimangono Bonsai della politica. In fondo, il Renzie ce lo meritiamo, anche se non tutti.

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