sabato 25 luglio 2015

Ex ducere. O dell'educare.

Insomma, la C.E.I. non vuole pagare né I.C.I., né I.M.U., come ha sancito la Corte di cassazione, confermando una sentenza della Corte d'assise di Livorno, per la quale, le scuole paritarie, quasi esclusivamente religiose, non sono esenti da queste imposte, perché esercitano una funzione economica e non esclusivamente pedagogica ed educativa, né tantomeno, religiosa . Ora, fatto salvo il diritto di ciascuna famiglia di pagarsi l'istruzione che può ( sic! paradossale )è ora di superare in via di fatto, prima ancora che di diritto, l'assurdo privilegio educativo ( si fa per dire ) che la Chiesa cattolica si arroga sui pigri rampolli delle famiglie facoltose ( quelli che accederanno alle più dinastiche carriere per via clientelare ), come ha fatto, in via conservatrice, per tutta la storia patria, fino ad oggi, oltreché a favore delle Corti più reazionarie d'Europa. Berlusconi, con il "buono scuola", voleva attribuire ai preti, di nuovo, anche l'educazione dei poveri ( somari ) che, svolgendosi gomito a gomito con i ricchi asini e, per di più, presuntuosi, non poteva che rimarcare la soggezzione classista, alla "luce" della mansuetudine "cristiana", di un leader che mansueto non fu, se non altro per essere stato giustiziato, non in ragione della sua mansuetudine, ma dello scompiglio che provocava fra i leviti, fino a coinvolgere la disinteressata amministrazione romana. La Chiesa ha sempre rivendicato l'educazione delle menti e delle anime, ovviamente solo dei poveri, perché i ricchi si facevano beffe dei suoi insegnamenti, non ne venivano condizionati in sede pratica, ricavandone solo l'unzione ad una primazia gerarchica, cioè di potere e censitaria. La Chiesa conserva, almeno a livello vescovile, secondo la sua organizzazione feudale, cospicui interessi in Italia e continua a rivendicarli, in spregio al diritto ed al buon senso, come ogni altro ingannatore cenacolo privato, senza rinunciare - tutt'altro - all'ideologizzazione sistematica dei suoi adepti. Il grossolano "distinguo" che si continua ad apportare a favore della Chiesa cattolica, in Italia, ci pone ormmai al di fuori della legislazione europea, ma, mentre non si è atteso un attimo a massacrare lavoratori e pensionati, malati e famiglie, si continua a cogestire un rapporto ingiusto e privilegiato, con le gabbane nere. La stessa "differenza" legislativa sulle unioni omosessuali, ormai vigenti e tutelate in tutto il resto d'Europa e negli Stati Uniti, evidenzia un'influenza indigena, fuor di luogo, della Chiesa cattolica nel nostro Paese, anche se gli omosessuali, le lobby omosessuali e i pedofili, siano numerosi nei suoi ranghi. Gran parte della nostra ipocrisia, della disonestà civica, derivano - anche se non non esclusivamente - da questa educazione.

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