sabato 30 novembre 2013

Metamorphé II

La medesima profondità della critica della società, formulata o veicolata in modo implicito, lascia i movimenti transnazionali senza obiettivi precisi. Il nemico non è più una persona o una categoria sociale, è la totalità degli spersonalizzati, raziocinanti, burocratizzati modi di funzionare del potere socio-economico. L'obiettivo è, di conseguenza, privo di fisionomia; non un'istituzione e nemmeno alcunché di preciso, ma un certo tipo di rapporti umani, un processo di spersonalizzazione: non lo sfruttamento, che implica degli sfruttatori, ma l'alienazione. Questo comporta che la maggior parte dei contestatori non sia particolarmente ostile, ad esempio, ai governi in carica, se non in quanto il loro vero bersaglio, l'ordine sociale nel suo insieme, con la disgregazione dei riferimenti che tutela, nascondendoli, si mimetizza dietro un anodino e sterile sistema politico. Ecco quindi che i movimenti popolari diventano sub-politici o apolitici.

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