martedì 26 novembre 2013

Lettere da un piccolo imprenditore.

Posto un altro intervento di mio nipote, co-titolare, col padre, di un'azienda meccanica in provincia di Bologna, non in quanto nipote, ma esclusivamente per le osservazioni che svolge, in questa crisi eterodiretta e politicamente incontrastata, nella quale gli imprenditori superstiti lottano con la fuga dal credito delle banche, con l'esosità, indotta dall'inaridimento delle commesse, dei fornitori e, soprattutto, con un mercato slealmente concorrenziale e con la ritirata dei potenziali acquirenti. "Parlando con un dottore commercialista, qualche giorno, ho avuto modo di ragionare sulla crisi e su come questa influirà sul sistema Italia. Lui sosteneva che era necessario aumentare il livello tecnico dei prodotti, ed incrementare le personalizzazioni degli stessi. Come esempio ha portato i produttori di caldaie, (premetto che non conosco questo settore, né le imprese attive in esso, né, tecnicamente, il prodotto). Sosteneva che era impossibile per un produttore di caldaie poter lavorare in concorrenza con un omologo cinese (il prezzo del caldaista cinese sarà sempre assai più basso) quindi dovrebbe inventarsi sistemi di riscaldamento “complessi” da installare in casa magari con componenti elettronici touch screen software per la gestione dei costi di riscaldamento, e sistemi collegati agli smartphone per azionarli; insomma elevare notevolmente la tecnicità del prodotto. Sviluppare il prodotto è capacità riconosciuta soltanto a chi fa produzione! Asseriva. Io non sono assolutamente d’accordo con questa impostazione. In primis perche in Italia ormai non c’è più un mercato sufficiente per questi oggetti (la maggior parte della popolazione ha difficoltà ad arrivare alla fine del mese, figurarsi se si può permettere un tale sistema ). Un mercato globale per questi prodotti non è fattibile, i meccanismi di protezione impongono dazi doganali. L’unico avvantaggiato sarebbe l’imprenditore cinese che dopo aver fatto fuori l’impresa del caldaista italiano, in concorrenza sleale, potrebbe finanziare un sistema simile a quello ideato dall’italiano (magari comprando l’azienda attraverso l’amatissimo sito www.vendereaicinesi .it ) Questa impostazione ci avvicina più rapidamente al baratro economico, alla fine della impresa italiana, avvantaggiando i soliti. ( chi sono? ) In secondo luogo, gli investimenti per creare un sistema così complesso sarebbero talmente ponderosi che soltanto una grande industria potrebbe permetterseli, probabilmente sarà il sistema cinese a riuscirsci, quando avrà distrutto la concorrenza Europea, segnando il tracollo definitivo e il declino dell’occidente. Dobbiamo riportare le produzioni in Europa, non solo per una questione di soldi, ma per rispondere a una questione umana e politica. Non si può riconvertire un popolo di 500 mln di abitanti che vivono in un continente dove l’industrializzazione e il lavoro anche manuale è un fenomeno culturale, in qualcos’altro, neppure specificato, in pochi anni, solo perche qualcuno ha deciso così. Facciamo un esempio pratico: è comune a moltissime persone in Italia un percorso formativo legato all’industria e all’uso di macchinari per la produzione massiva. Un capo officina sui 50 anni ha alle spalle un percorso che lo ha trasformato negli anni fino a diventare un eccelso operatore meccanico. Chi può prendersi la responsabilità di dirgli che non è più competitivo e che deve riconvertirsi? Che cosa si pensa possa fare uno che ha dedicato la propria vita alle macchine utensili a 50 anni? Che possa fare il consulente finanziario? Se la politica non è funzionale alla gente, se la politica non è in grado di distinguere con chiarezza i punti forti della popolazione ed esaltarli costruendo un sistema che incentivi certe figure anziché buttarli via, perché altri paesi si sono resi, artificiosamente, più economici. Allora la politica diventa un danno. Avete esposto i lavoratori e le industrie europee a una concorrenza globalizzata, sfavorendoli. Dove pensate di arrivare dipendendo più o meno (a seconda della legge elettorale) da loro? La decadenza dell’occidente è un fatto meramente politico, è il mercimonio piuttosto che la cura e la tutela delle persone. Sono i mercanti nel tempio, nel tempio della politica, a consentire tutto questo, per interesse conservativo di apparati. Sono questi politici ad aver tradito la Politica e la sua Funzione. Sono gli interessi minori, in quanto particolari, contro gli interessi di tutti. Nessun sistema può essere contro gli esseri umani, L’economia deve essere al servizio degli umani, mai il contrario. Quando un sistema si rivolge a se stesso e non più all’esterno, diventa dannoso in assoluto. Quando un parlamento si riferisce a se stesso escludendo i cittadini o non rivolgendosi a essi, diventa dannoso. Quando un' azienda si prefigge come unico obbiettivo il profitto anziché il prodotto e le persone, diventa dannosa. Allo stesso modo gli strumenti finanziari e la finanza in generale devono essere al servizio dell’economia reale, non il contrario."

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