venerdì 1 novembre 2013

En attendant Godot.

Quà c'è qualcuno che sta aspettando la ripresa e che fa chiasso perché non arriva. Un po' come nelle famiglie senza mezzi, dove non si va in vacanza e presso le quali la Befana non passa o lascia le solite misere cose. La ripresa, cari giovani-vecchi ( o siete già la seconda infornata della categoria? ), non verrà. Sarà, anzi, la vostra condizione a stabilizzarsi, le vostre proteste ad essere criminalizzate, la vostra categoria sociale ad essere emarginata in appositi quartieri. O ci siete, o ci fate. Anche se ci siete, dopo un po', cominciate a farci e poi proseguite in eterno. Se si tratta di una forma di associazionismo, ben venga, se si tratta di una nuova professione di fede, altrettanto, ma se si tratta di un'aspirazione eterna, demandatela ad una vita che non esiste, per ciò stesso, futura. L'aspirazione di trovare lavoro, che non sia quello di deputato, attraverso la politica, è un riflesso famigliare della prima Repubblica, a meno che non abbiate una Cancellieri per amica. No, neanche questo: la summenzionata è amica del giaguaro. Francescanamente - va di moda - le organizzazioni sociali, sindacati o Onlus? - vi proporranno lavori ultraflessibili, a salario dimezzato per due addetti, ma solo nell'ambito delle categorie corporative, i Ministri democristianoni, un anticipo della pensione, quella posticipata dalla Fornero, per favorire le aziende e gli enti previdenziali, con una decurtazione sulla decurtazione pensionistica, che vi precipiteranno o vi consolideranno nel proletariato. Hanno in mente una famiglia tradizionale e modesta, pallido riflesso di quelle padronali antiche, mentre la società è già trapassata al coniugio flessibile, portato del mercantilismo. Insomma ragazzi, in forme aggiornate, vi stanno prendendo tutti per il culo e qualcuno di voi, per residua o inconscia ambizione ( attualizzatrice o futuribile? )lo trova rassicurante.

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