martedì 19 novembre 2013

Infusioni.

Piuttosto che niente, è meglio piuttosto. Così avrei intitolato l'accordo di rinnovo, dal 2007, del contratto aziendale. La stipula è intervenuta durante il blocco della contrattazione, in polemica con la disdetta dell'A.B.I. e per non aprire la strada ad accordi minori, rispetto ai demandi di un contratto nazionale, che le aziende vorrebbero superare. Il Credem - stiamo infatti parlando del Credem - lo ha sempre reinterpreatato e disapplicato. E' difficile che il superamento completo del Contratto nazionale avvenga questa volta, è difficile che non avvenga la successiva. L'interregno - secondo me - servirà a preparare il terreno, la base di innesto dei contratti aziendali o di Gruppo. In previsione di tutto questo, è venuta meno la pervicace volontà del Credem di bypassare qualsiasi demando di un qualsiasi contratto nazionale di categoria e, men che meno, in termini migliori, cioè per lui più onerosi. Ma, se il contratto di categoria è in via di trapasso, può valerne la pena per non farsi trovare scandalosamente ignudi, dall'epoca dell'Eden, al cospetto di nuove, interessanti involuzioni. Peccato non esere stati partecipi del lungo e faticoso lavorio che aveva portato le cose ad uno "stadio così avanzato" da dover essere sancito, in deroga, nonostante il reciproco atteggiamento di schiena contro schiena. Comunque, finalmente, qualche criterio pare essere stato individuato e, fra di essi, fa spicco la deducibilità fiscale e il maggior contributo aziendale al cogestito Fondo pensioni. Quanto al quadro di riferimento, una specie di mensa dei poveri, abbiamo appena visto come sia facile infrangerne la cornice ed il Credem è fantasioso nelle interpretazioni. La tutela del Credem sui suoi affiliati è totale e non si vede in che maniera possa essere aumentata. La si infiora di welfare purchè sia rigorosamente cogestito in azienda. La formula della Coca Cola è stata svelata e sarà applicata per la determinazione del premio aziendale - vedremo a quante verifiche di conformità sarà sottoposta - fino alla concorrenza massima di trecento euro lordi. Piuttosto che niente... Le figure professionali, o meglio i loro acronimi, potranno godere di un inquadramento minimo, una volta superato il quadriennale periodo di prova o aver replicato per dodici volte , implementando ogni due turni le loro mansioni, i tre mesi estivi o invernali o aver assicurato le sostituzioni, per lo stesso lasso di tempo, vale a dire per il periodo massimo previsto all'uopo presso il Credem, per le maternità. Mi viene il sospetto che qualcuno non colga nella descrizione il contenuto allegorico e grottesco che vi ho instillato e si metta a "sindacare" sulla difformità dei dettagli. Se così è, correrò il rischio dell'incomprensione. Fantozzi è partito con la sua gloriosa Bianchina. Dove approderà? Al meglio concedibile o al "si stava meglio quando si stava peggio?" Se ne sarebbe potuto discutere durante la faticosa trattativa, coinvolgendovi i destinatari, raccogliendone le esigenze e i suggerimenti, supportati, se necessario, con azioni di sciopero mirate. Invece, niente di tutto questo. Non che altrove la situazione sia molto difforme, ma su qualche aspetto significativo, le mini-mobilitazioni si sono verificate. Casomai non si trattava di trecento euro lordi, che sono la somma di quanto spuntato una volta dai confederali, di destra e di sinistra ( 250 euro ) e dalla FABI, autonomamente ( 50 euro ). Sfugge, di fronte a questa aritmetica, la ragione di tante divisioni - non credo che sia un "divide et impera" aziendale , bensì di bottega sindacale, dal momento che la FABI è un sindacato che, nel Credito, "rastrella" e si rischierebbe di offuscare un comodo equilibrio, mettendo in discussione il quale, si sinergizzerebbero beghe e riposizionamenti, unica causa possibile di prese di posizione vere da parte del sindacato in genere. Onde alte nel Credito e nelle contese sindacali per le posizioni di medio-vertice. Risacca al Credem, che continua a imporre e non divide gli interlocutori, ma li consolida così, divisi come sono. Compete loro solo di aderire e partecipare, conformemente a quanto è riservato agli altri dipendenti. Vale per tutti gli "altri" il principio, pardon..il protocollo, per il quale chi è dentro è dentro, chi è fuori è fuori.

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