sabato 16 novembre 2013

Rimestando, rimestando.

La scissione antigiudiziaria contro quella filogovernativa e Troikista si è consumata come era scontato e prevedibile. Democristiani d'epoca e un socialista ex sodale di Loggia vanno a costituire un moderato, nel senso casiniano, puntello al Governo nato dal golpe di un comunista, ispirato dall'Europa. Fu dopo quell'intervento esterno, come quelli degli americani, in ambito NATO durante la guerra fredda, che Berlusconi decadde e si mise in moto una spirale untuosa di riposizionamenti, nei quali la vecchia guardia democristiana si è trovata particolarmente a suo agio. Che la"nuova" compagine sia guidata da uno scialbo volto ( non lo trovate un po' simile a un geco, lucertola compatibile con le sue latitudini e presente uniformemente in Calabria e Sicilia, come fin sotto il Sahara? )ancor fresco, ma così debole e influenzabile da essere stato "figlio" di Berlusconi e ora pupazzo delle larghe intese, ha una valenza temporanea, in attesa che la DC, nelle trasformistiche vesti del popolarismo simil-europeo, conosca la sua resurrezione. Col tempo, molto tempo, potrebbe essere una riedizione vincente in un'Italia abbarbicata a modelli moderati, se non mettono in pericolo i risparmi. E' questa l'avvertenza reale del cosiddetto pericolo comunista, che con abilità, il Cavaliere de no'altri, ha evocato anche oggi, apparentandoli alle più varie e incongrue categorie all'assalto della "nostra" sicurezza. Il fatto è che il modello, non è valido nelle attuali contingenze; la sottomissione ipocrita alle pretese della commissione europea, sancite da una lettera che non è stata mai resa nota, cozza contro la grifagna volontà dei redditieri e coinvolge la pavida avarizia dei risparmiatori, di non pagare tasse a nessuno, a prescindere dall'Italia o dall'Europa. Quindi, il rilancio berlusconiano, sarà efficace. Altrettanto efficace sarà la scelta indotta degli "alfaniani", per il tempo che sarà necessario. Poi, il Presidente Quisling, potrà andarsene in pensione, mentre Alfano dovrà cercare di defilarsi dai suoi in buona parte geriatrici capitani di ventura, per acconciarsi al popolarismo casiniano o a qualcosa di simile che sarà.Comincia la passerella televisiva dei "nuovi" centrodestri. Sotto la ragionieristica egida nord europea, il magma politico si riespande e si riaggruma; sarà così anche nel cosiddetto centro-sinistra, nel quale i cattolici mai aderiranno al gruppo socialista del Parlamento europeo, né potranno svolgervi politiche comuni. Patetica e sfrontata la sorridente partecipazione di Enrico Letta, al Congresso della SPD tedesca. Lui, come suo zio, sul versante conservatore e reazionario, può recitare su diversi palcoscenici, in nome di diverse appartenenze, sulle quali ha temporaneamente messo il cappello che Giorgio napolitano ha voluto fornirgli, conoscendo le capacità che hanno in famiglia, a "farsi invitare". Mentre, in Italia, come in Grecia, i Governi di grande coalizione che, per volontà esplicita, in Grecia, della Troika e dissimulata da complici golpisti, in Italia, condurranno le popolazioni al macello e alla riformulazione della stratificazione sociale ed economica, i partitini e i movimentini, smembrati e reinnestati, continueranno la loro trama selettiva interna, per continuare ad occupare i posti e i posticini di potere. Il tentativo italiano è di far passare tutto in sordina e di abbandonare alla loro disperazione individuale i malcapitati connazionali, che non vogliano ripiegare su qualche Caritas. In Grecia, la repressione non è bastata; ormai ci si ammazza per le strade. Intanto nelle proiezioni, i nazisti di Alba dorata, pur con i vertici in carcere, sono primi. Sul piano fiscale più meschino, anche da noi, le peggiori e provinciali opzioni potrebbero risultare vincenti. Inutilmente, la scena si riempie di strepiti inascoltati, mentre poveri diavoli, "motivati" con gli scudi da Opliti e le divisa da Ninja corrono nei dintorni.

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