domenica 3 novembre 2013

Il crepuscolo degli dei.

Mille e cinquecento opere pittoriche sono state ritrovate a Monaco di Baviera, in casa di un anziano discendente di un mercante d'arte che le aveva acquistate nel dopo guerra. Il loro valore, ad una prima stima, ammonta ad un miliardo di sterline. I proprietari, Ebrei che costituivano la miglior borgesia colta di Monaco, ne furono espropriati, ad opera delle squadracce naziste, a partire dal 9 di Novembre del 1938. Si trattava, secondo l'ideologia ufficiale del nazismo, di opere "degenerate", la cui incetta i gerarchi curarono nei minimi dettagli, non solo in Germania, ma in ogni Paese soggetto al loro arbitrio, anche nell'ex alleata Italia, dove Kappler ne fece requisire per se in grande quantità. Anche Hitler, dunque, si cautelava, con i più ambiti "beni rifugio", per la sua vecchiaia, come fanno tutti i grandi imprenditori e i più ricchi finanzieri, fidando sul geometrico aumento delle quotazioni delle opere create dalle mani più accreditate. I dipinti monegaschi erano stati dati per distrutti, senza produrne indizio alcuno, durante i bombardamenti che avevano segnato la fine del Terzo Reich; invece, un noto gallerista ne aveva fatto incetta, essendo ben a conoscenza della loro esistenza e dei luoghi dove erano detenuti, attraverso i canali occulti di cui beneficiano i maggiori mercanti d'arte, che si valgono, direttamente o per conto di committenti terzi, dell'opera di ladri provetti. Il crepuscolo degli invasati che si credevano dei, ne svela la natura di profittatori dell'imbecillità altrui e di ladri volgarissimi, mentre, purtroppo, sono riveriti e ( falsamente ) ammirati i mercanti - non solo i galleristi - dell'arte ridotta a mercimonio. Pezzi singoli, a pagamento, si trovano anche in case private, di persone dell'ambiente pittorico o della sua mercificazione e, occultati, passano di generazione in generazione, ma non per via di testamenti olografi.

Nessun commento:

Posta un commento

Sono graditi i tuoi commenti