giovedì 31 ottobre 2013

Clientelismi.

Brava la baritono Anna Maria Cancellieri, il Prefetto ministeriale della Giustizia! Ha tolto dai vincoli una delle rampolle dei Ligresti, Giulia, che stava diventando anoressica in carcere perché non abituata alle sue durezze, mentre era stata sana e rubizza nella bulimia delle distorsioni finanziarie e fiscali in cui papà aveva coinvolto paritariamente i suoi figlioli, nella speranze ( qualsi sempre vana ) di neutralizzarne le diatribe post mortem. Oltre a papy sono finite in carcere, tradivamente, le due figliole di Salvatore, mentre l'erede maschio, che risiede in un paradiso fiscale, è inseguito da un mandato di cattura internazionale che gli impedisce di evadere dai dorati ma angusti confini nei quali prospera. Il figlio della Cancellieri era stato liquidato dalla FonSai, la cui gestione è stata causa della detenzione della Famiglia, per 3,6 milioni di euro, mi pare l'anno scorso. Nelle telefonate fra il Ministro e Antonino Ligresti, l'accorata Anna Maria lo rassicura: conta su di me, io per voi ci sarò sempre. E per gli altri detenuti che si suicidano a grappoli in carcere, che languono in reparti per malati, che non vengono scarcerati neanche se tentano il suicidio? Evidentemente, il Prefetto ministeriale non c'è. Il Ministro Cancellieri, ottima amica dei Ligresti e di chi sa quanti altri specchiati derelitti, vaga, nela sua tardiva seconda carriera visibile, fra Comuni e Ministeri, ma è contattabile a prescindere, a quanto pare. Se poi, come il cacio sui maccheroni si trova alla Giustizia quando i suoi amici, benefattori del suo figliolo, finiscono in galera, quale miglior occasione per rinsaldare un'amicizia, per dimostrarsi grata? Come una qualsiasi promotrice finanziaria. Anche il Ministro tecnico tradisce la confusione ( o la mistificazione? ) fra il suo ruolo pubblicoe i suoi interessi privati e, in un altro Paese, sarebbe già sull'uscio. Invece, quando la Diva Giulia, subito dopo l'arresto, ha iniziato uno sciopero della fame e della sete alla Giacinto Pannella, accompagnato da deliqui e svenimenti, ecco che la famiglia a piede libero telefona al Ministro di Grazie e Giustizia, Anna Maria Cancellieri e le chiede di intervenire: costei interessa due "vice capi" dell'amministrazione penitenziaria sulla condizione della smunta prigioniera e, in men che non si dica, per l'imputata, perfettamente in grado di inquinare le prove, appena riacquistato l'appetito, si aprono, per incanto, le porte della prigione. Per fortuna, l'intreccio telefonico è stato svelato. Non so se servirà a ristabilire un criterio di equanimità fra i cittadini condannati, ma è sempre bene che quanto avviene nella sfera pubblica sia portato a conoscenza dei cittadini. Resta ambigua la figura di questo Ministro che, dopo essere andata in pensione, fiduciaria di ambienti di destra, non è mai stata così impegnata, partendo dal commissariamento del Teatro Bellini di Catania, del Comune di Bologna, del Comune di Parma ( durante questo commissariamento riacquisì anche l'interim del Teatro Bellini, che, abbandonato, aveva ricominciato ad andare in malora ). Anna Maria era stata Ministro anche del Governo golpista, in chiave europea, di Mario Monti, che, riconvertitasi alla politica in chiave tecnica (?), ha sconfessato pochi giorni or sono, quando costui ha dichiarato che l'attuale Governo è asservito a interessi particolari. Il Governo non è asservito ad interesse alcuno, ha cantato per prima: aveva fatto l'uovo.

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