martedì 15 ottobre 2013

Fortificazioni a difesa dello statu quo ante.

E' ignobile che Alitalia diventi una compagnia di rivalsa per Air france o altro acquirente. Non ci si salva, alienandosi, si salvaguardano solo gli interessi degli azionisti. Un'Alitalia, ristrutturata, ma non necessariamente privatizzata, avrebbe potuto tentare di salvarsi, avrebbe dovuto impegnarsi per riuscirci e non gravare più sulle smunte tasche dei contribuenti: una gestione lassista e passiva avrebbe dovuto prevedere specifiche sanzioni. Tutto,invece, è fermo a cinque anni or sono, compresa la proposta di Aeroflot di integrare paritariamente le tratte coperte e stabilire una relationship efficace dal punto di vista commerciale. Ma Aeroflot, compagnia gestita privatisticamente come le altre, non è compresa nel sacro recinto della Unione europea e quindi, in barba a tutte le geremiadi sulla libera e privata impresa, è fatto divieto ai vettori del fortino centro-occidentale di confondersi con altre entità. E' una patente contraddizione da sottolineare, soprattutto quando questa pretesa porta alla rovina, evitabile, di una grande impresa strategica. una riedizione pseudo mercantile dei demandi e delle specializzazioni della defunta Unione sovietica ai suoi satelliti. La U.E. è, palesemente, una concentrazione di interessi disomogenei, ma dalla nostra compagine politica, un colpo d'ala è impensabile. L'Unione europea è una fortezza regionale a più livelli, un continente-fortezza costituito da un blocco di nazioni che uniscono le forze per ottenere da altri paesi condizioni commerciali vantaggiose, mentre, al tempo stesso, pattuigliano i propri confini esterni per tenere fuori chi proviene da quei medesimi Paesi. A qualcuno è demandato il ruolo di guardiano. Per noi, lo svolgeva Gheddafi, che respingeva verso morte sicura, nel deserto che avevano appena finito di attraversare, i profughi che si affacciavano in Libia per l'imbarco. Il Messico è stato ammesso nel NAFTA, insieme a Canada e Stati Uniti, al solo scopo di servirsene contro l'invasione dei migranti latino americani, che assediano le sue frontiere meridionali, per poter trapassare nel nord america. Latini miserabili che respingono per conto terzi plebi in transito verso una nebulosa opportunità. Hanno ben poco da scambiare, i Messicani con gli altri due partners dell'incongrua associazione, ma per i pittoreschi vertici politici ed istituzionali messicani ce n'è abbastanza per mascherare ogni servile e disumano servizio. Oltretutto, per diventare davvero una fortezza inespugnabile, un continente deve riservare uno spazio strumentale a qualche Paese povero o ridurvi quelli indebitati e meno attrezzati o, infine, quelli che compendiano troppe differenze territoriali, rivolgendo loro condizionamenti, riservandogli minorità e destinandoli, con la connivenza dei loro apparati politici ed istituzionali, ai lavori sporchi e pesanti. E' il caso dei tredici Paesi ammessi nell'Europa, che hanno mantenuto la sovranità monetaria, ma non sono in grado di bastare a se stessi e di competere alla pari con i quindici Stati che compongono l'area euro, all'interno della quale le gerarchie fra Paesi settentrionali ricchi e, quasi esclusivamente, meridionali e in via di impoverimento, si stanno consolidando, favorendo la frammentazione regionale degli Stati ex sovrani in una miriade di isole finanziarie in grado di interagire fra di loro, ma non con le diverse realtà delle proprie nazioni. Va detto,a onor del vero, che per settant'anni, parole a parte, almeno da noi, non è mai stato fatto.

Nessun commento:

Posta un commento

Sono graditi i tuoi commenti