venerdì 4 ottobre 2013

Inciampi non rimossi.

Il pampa-Papa si è presentato assai presto nella terra natale del Santo a cui ha voluto ispirare il suo magistero, ma, sia pur con l'affanno, questa volta non è riuscito a seminare gli ipocriti, aggrappati alle falde della sua veste, non è riuscito ad affrancarsi dall'assedio delle istituzioni, in cerca di una benedizione, e di tanti politici presenzialisti. Quando era andato a Lampedusa ne aveva, motu proprio, esclusa l'invadente presenza; in questa occasione, nella quale l'intimità e il raccoglimento avrebbero dovuto avere il sopravvento, si è acconciato ad una pubblica e fuorviante menifestazione. A suo tempo, la sua pretesa di escludere anche i rappresentanti del Governo era sembrata un po' eccesiva: si trattava di una visita anche in strutture nazionali di contenimento dell'afflusso di profughi. Anche la definizione scelta: "vergogna" dell'ultimo - solo in ordine di tempo - evento, rafforzata ed poi addolcita, per paradosso dal Presidente della Repubblica, ribadisce una accusa diretta, morale e politica, ai legislatori. Nel giorno in cui si commemora il poverello, per scelta, di Assisi, ecco accorrere tutti i contraddittori di quella scelta, insieme alla quotidiana pletora di pellegrinanti ignoranti, così simili a quelli coevi del mitologico santo. La scelta spirituale del pampa-Papa non si è manifestata, è stata disturbata, oscurata. La prossima volta, vada da solo, in incognito, in raccoglimento ad ispirarsi per poi cercare di ripercorrere, dal soglio a cui il Primigenio fu costretto a prosternarsi, qualcuno di quei passi, senza l'inciampo dei farisei cristiani.

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