domenica 1 luglio 2012

Segreti e "rivelazioni".

Che fine ha fatto Paolo, il maggiordomo del Papa? E' ancora rinchiuso nella segreta 4 x 4? La sua famiglia è ancora agli arresti domiciliari? Gli interrogatori proseguono e, se sì, sono rispettosi del diritto degli imputati o il fatto di essere stato incarcerato in uno Stato assolutista, è già sentenza, solo da formalizzare? Il vaticano è proprio una setta, piccola e meschina, nella sua ridottissima sala di comando, ma con interessi materiali in ogni parte del mondo, dove i cattolici siano presenti e più o meno influenti. In fondo, quest'uomo, sotto pagato e destinatario di qualche beneficio feudale, ridotto e condizionato, ha solo collaborato a un lavoro di documentazione sul "dietro le quinte" del Colonnato del Bernini, senza, a mio giudizio, rivelare niente che non fosse scontato e prevedibile. L'unico difetto delle delazioni è stato di essere state documentate e prodotte, nero su bianco. Poco dopo, è stato defenestrato il Presidente dello IOR, a dimostrazione che la chiave di tutte le corruzioni risiede in banca. Un banchiere "laico", al punto da affidare a un notaio le sue valutazioni circa le ragioni di un suo possibile omicidio. Il veicolo di queste banali rivelazioni è stato un giornalista di Libero, giornale apparentemente free lance della destra più retriva, annidata all'interno del PDL, nelle sue varie ramificazioni correntizie post e, forse pre Berlusconi II. Le "rivelazioni" riguardano, all'inizio della raccolta, il caso Boffo, del direttore del quotidiano dei Vescovi, Avvenire, che fino agli anni '60 si pubblicava a Bologna con il titolo di Avvenire d'Italia, per poi trasferirsi a Milano, privo del riferimento nazionalistico. Vittorio feltri, un killer del giornalismo italiano, un mestierante usurpatore del buon lavoro di redazione e sul territorio, assurto per meriti omicidi a Direttore di testate, a metà fra il gossip e la denigrazione, aveva sentenziato di un Boffo, moralista verso Berlusconi, che era stato condannato per stalking verso la consorte di un suo concupito o amante omosessuale. Un mese dopo, Feltri ritrattò, sostenendo di essere stato ingannato. La condanna resta agli atti, lo stalking c'era stato, ma le motivazioni non erano quelle addotte. Intanto Boffo, si era dimesso. poi era stato recuperato alla direzione di TV sat 2000, la TV digitale dei Vescovi. Uscito dalla porta, era poi rientrato dalla finestra. Nel carteggio pubblicato, Boffo, con untuosità e ammiccamenti curiali e prelatizi, chiede soccorso e risarcimento a vari Principi della Chiesa, al Segretario di Sua Santità, fino a che il Cardinale segretario della Conferenza episcopale italiana e Arcivescovo di Genova gli assicura un posto di pari livello, ma meno esposto. Una Setta, appunto. Che cosa c'è di nuovo e non immaginabile? Direi niente. Allora perché questo faticoso, certosino accanimento, proveniente da una destra, certamente non devota, ma conservatrice, che nella Chiesa ha sempre trovato la sua sponda, alla quale ha offerto la sua sponda, fin dallo storico connubio fra il Trono e l'Altare? Secondo alcuni, perché Benedetto XVI non avrebbe proseguito nella politica di invadenza sanfedista di Giovanni Paolo II, citando al proposito un'inchiesta, corredata di video documenti, sulla vita dei preti omosessuali a Roma e sulle loro chat di reclutamento, all'epoca delle registrazioni del Premier, in intimità con le sue escort. Che Benedetto XVI sia un conservatore mi pare assodato, che, esendo un uomo di pensiero e di raffinata cultura lo sia in maniera meno acritica e rozza del Beato predecessore, si avverte, che la destra italiana sia al livello di Gerry Calà non favorisce un buon accordo fra personalità cosi disomogenee. Un aspetto che può aver dato ombra, non al papa ma alla Curia o a parte di essa, è la rivelazione di una fliera ininterrotta di cardinali genovesi, non per nascita, ma per nomina prelatizia, in ogni ganglio della diplomazia vaticana, dopo l'accantonamento, parziale, del Cardinale Ruini, efficacissimo Ministro degli esteri della Ost politik, a cui Wojtila aveva messo fine. La Chiesa che sempre interferisce con la legislazione nazionale degli Stati cattolici e dell'Italia in particolare, si chiude nella sua omertà non appena qualcosa di suo, di suo particolare, viene rivelato. Le ragioni del giornalista saranno, forse, di mestiere e, quindi, non nobili, ma di quanto mestiere sia fatta la penitenzieria apostolica ( degli altri ) è a noi utile e lecito, sapere.

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