domenica 29 luglio 2012
Il greco Ingroia.
Riporto un flash di Antonio Ingroia a proposito della sua decisione di andare in anno sabbatico in Guatemala. Era già chiaro. Il magistrato si muove su un crinale dialettico, intelligente ed astuto. Non so fino a che punto utile contro la grezza violenza della mafia, braccio armato dei poteri ai quali, invece, rivolge i suoi articolati segnali. Dell'opinione pubblica, credo che sappia che non vale far conto: non conta nulla e, proprio per questo, è ambigua.
"Dispiace sempre lasciare. Ma se non cambiano le condizioni, passi avanti non se ne possono fare. Il magistrato si è ritrovato in una stanza buia, devono essere gli altri attori politico-istituzionali ad accendere la luce. Se dovesse accadere, potrei anche restare".
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