sabato 28 luglio 2012

Rigenerazioni politiche, esulando dagli apparati.

Estrapolo da un odierno articolo di Flores D'Arcais, pochi cenni all'unica strada per rigenerarci politicamente, condividendoli, parola per parola. Aggiungo che questa ricostruzione deve coinvolgere e superare anche le attuali rappresentanze sindacali, figlie di realtà superate, ideologie, morali o religiose che siano e intrise, invece, di clientelismi, interessi economici diretti o trasversali, collateralità nella gestione di scopi contraddittori. Non è un'alternativa bell'e pronta, ma una costruzione che richiede la partecipazione, l'attenzione e la critica di ciascuno. "Di fronte alla debacle dei partiti, è ormai acclarato anche il fallimento dei “tecnici” liberisti. Tutte le loro misure (che tolgono ai poveri e impoveriscono i ceti medi, lasciando a evasori, ladri e banchieri ogni privilegio) falliscono, perché solo una redistribuzione delle ricchezze in chiave neo-keynesiana può invertire la deriva. Partitocrazia e “tecnici” di Monti sono ormai la padella e la brace. Se ne esce solo con una classe dirigente del tutto nuova, da selezionare nella società civile. Il Terzo Stato sarà capace di esprimerla? O subirà il monopolio di un establishment politico-finanziario ammanicato che ci sta portando alla rovina?"

Nessun commento:

Posta un commento

Sono graditi i tuoi commenti